Genova. Il nuovo stabilimento Fincantieri di Sestri Ponente sarà pronto nel 2030, forse anche prima. È la stima dell’amministratore delegato Pierroberto Folgiero dopo l’incontro col viceministro dei Trasporti Edoardo Rixi e il sindaco di Genova Marco Bucci per fare il punto sul ribaltamento a mare.
“Il momento importante è il 2026 perché dovrebbe essere finita la seconda fase del ribaltamento a mare e quindi porteremo a casa la parte infrastrutturale – spiega Folgiero – e poi bisogna lavorare molto in fretta sulla fase 3, quella ferroviaria: un’opera che se, ben preparata dal punto di vista tecnico, non è molto complicata. Oggi è un giorno importante perché c’è una convergenza di comprensione delle necessità e una chiarezza di vedute e c’è voglia di creare questo tavolo congiunto coordinato dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti per supportarci e interagire anche con le ferrovie per procurare che ci sia il superamento dell’ultimo blocco che è la fase 3″
L’opera chiamata generalmente “ribaltamento” si basa infatti su tre fasi. La prima, corrispondente alla messa in sicurezza idraulica dei rii Molinassi e Cantarena, vale 157 milioni dovrebbe concludersi alla fine di quest’anno. La seconda, cioè il riempimento a mare e la creazione del nuovo super-bacino, cuba 480 milioni e terminerà alla fine del 2024. La terza sarà l’espansione verso monte, compreso appunto lo spostamento della ferrovia.
L’impatto occupazionale stimato per il ribaltamento sarà “di mille, 1.500 persone in più“, spiega Folgiero. Attualmente i dipendenti a Sestri Ponente sono 850 che salgono a 3.500 considerando l’indotto. “Nel cantiere nuovo – continua l’amministratore delegato – potremo costruire navi tranquillamente sopra le 200mila tonnellate di stazza lorda, quindi essere in grado di competere e anche superare il concorrente francese Chantier de l’Atlantique che già oggi lavora su questo tonnellaggio e superare questa stazza che è una specie di vincolo psicologico. In alternativa potremo rendere completamente autonoma la produzione di acciaio di questo cantiere che oggi non solo fa navi più piccole ma le fa anche con una troncone che viene da fuori. Quindi i due effetti dell’incremento della capacità di produzione dell’acciaio sono o la possibilità di costruire una nave molto più grande rispetto ad oggi o una nave come quelle che facciamo oggi ma in completa autonomia produttiva”.
“La settimana prossima mi incontrerò con Rfi e fra le varie cose su cui ci confronteremo ci sarà sicuramente anche questa, per capire anche in che termini rendere compatibili eventuali lavori di modifica del tracciato ferroviario con le attività del cantiere – annuncia il viceministro Rixi -. È un problema di allineamento industriale e realizzazione più che di finanziamento. Il finanziamento una volta che si decide che ci sono le convenienza da ambo le parti di realizzarlo non presenta nessun problema. Il problema vero è che ad esempio per noi è molto più facile realizzarlo entro il 2026 che non dopo”. la settimana prossima mi incontrerò con Rfi e fra le varie cose su cui ci confronteremo ci sarà sicuramente anche questa, per capire anche in che termini rendere compatibili eventuali lavori di modifica del tracciato ferroviario con le attività del cantiere”.
Presenti all’incontro anche i sindacati. “Occorre oggi incominciare a ragionare sui processi di formazione per garantire l’ulteriore sviluppo del Cantiere, attraverso corsi di formazione e non solo. Da parte nostra, nel sottolineare positivamente l’approccio industrialista dei vari soggetti presenti alla riunione e le garanzie che le opere in costruzione sono finalizzate all’attività del cantiere navale di Sestri Ponente, non possiamo che dare disponibilità per individuare i migliori percorsi che permettano uno sviluppo dell’industria a Genova, monitorando costantemente che si dia attuazione agli impegni presi”, commentano Stefano Bonazzi, segretario generale della Fiom Genova, e Diego Dalzotto, segretario per la navalmeccanica.
“Lo stabilimento di Fincantieri è un’eccellenza internazionale che la città di Genova deve salvaguardare. Per questo motivo ci auguriamo che il progetto del ribaltamento a mare del cantiere di Sestri ottenga in tempi rapidi i finanziamenti necessari al suo completamento. Siamo soddisfatti delle parole del vice ministro al Mit Edoardo Rixi che ha dato rassicurazioni da questo punto di vista: ci deve essere totale convergenza da parte di tutti, a partire dalle istituzioni, affinchè si arrivi presto ad una soluzione positiva che garantirà nuova occupazione e sviluppo”, aggiungono il segretario generale della Fim Cisl Liguria Christian Venzano e il segretario regionale Fabio Carbonaro.
“La Uilm – sottolinea il segretario ligure Antonino Apa – ha sottolineato al viceministro che tutto ciò servirà poco se non si parte con lo spostamento a monte della ferrovia che oggi taglia in due il cantiere. Per questo a nostro giudizio, bisogna considerare il ribaltamento a mare come una operazione unica, che prevede sia le opere a mare che quelle urbane, con un bypass ferroviario per aumentare la produttività del cantiere. Abbiamo sollecitato un ulteriore impegno finanziario del governo di oltre 100 milioni, il quale deve essere inserito nell’aggiornamento del contratto di programma della rete ferroviaria”.