Genova. E’ stato depositato presso gli uffici tecnici di Regione Liguria il progetto definitivo del terzo lotto della messa in sicurezza del rio Fegino, già interessato in questi anni da interventi finalizzati a ridurre il rischio idrogeologico della torrente e delle aree limitrofe.
Questa parte dell’intervento comprende 535 metri di alveo compreso tra il primo tornante di via Borzoli e 70 metri oltre il ponte carrabile della Iplom. Il progetto riguarda inoltre le opere di miglioramento necessarie alla messa in sicurezza del tratto residuo del rio Fegino nel ramo sinistro denominato “rio Fegino di monte” e ramo destro denominato “rio Burlo”. Il costo dell’intervento è di 5,4 milioni.
Una zona particolarmente critica per via di un contesto fortemente antropizzato e cementificato. Il tratto è caratterizzato dalla presenza di numerose interferenze sia longitudinali che trasversali, quali la viabilità costituita da Via Borzoli in sponda sinistra e l’attraversamento ferroviario della linea Genova 3 Ovada che presenta, oltre al ponte ad arco in muratura, anche alcuni grossi pali della linea elettrica in alveo. La presenza di via Borzoli e la presenza su entrambe le sponde di numerosi insediamenti a carattere industriale e artigianale comporta la presenza di alcuni ponti e passerelle per l’accesso ad aree private.
I lavori prevedono l’abbassamento dell’alveo per ampliare la sua portata e quindi disinnescare il potenziale esondante del rio, e il rinforzo degli argini con nuovi inserimenti di cemento armato. Anche tutti gli attraversamenti saranno rivisti, nel rispetto delle rinnovate normative sulla gestione dei franchi idraulici.
Non sarà un cantiere facile: durante le lavorazioni saranno previsti interventi sulla viabilità, anche con traffico a senso alternato in base alle esigenze di cantiere. Cantiere che impatterà anche con i giardini Silvio Montecucco, uno dei polmoni verdi del quartiere: nell’area verde, infatti, passerà una delle rampe del cantiere e per permettere il transito della macchine da lavori alcuni alberi saranno momentaneamente ricollocati.
Finito l’intervento, secondo quanto riportato nei documenti presentati, l’area sarà ripristinata “sia in termini di distribuzione degli spazi ed arredo urbano, sia in termini di alberature. È prevista pertanto la ricostruzione delle aiuole secondo il disegno e la distribuzione degli spazi attuali, compresa la posa di panchine, ringhiere e quanto necessario, oltre alla posa a dimora di nuovi esemplari delle stesse specie esistenti, forniti da vivaio, con dimensioni in grado di fornire un pronto effetto“.