Sollecitazione

Contro ‘cassoni’ e ‘super porto’, il Ponente insiste per un’assemblea pubblica

"I cittadini devono essere parte attiva nelle decisioni che riguardano le loro vite"

contro cassoni a pra'

Genova. Dopo la grande manifestazione di sabato 25 marzo, in cui il Ponente della città è stato bloccato per mezza giornata da comitati e cittadini scesi in piazza per protestare contro ‘cassoni’ e ‘super-porto’ a Pra’, gli attivisti oggi tornano a farsi sentire per sollecitare l’amministrazione e il Municipio VII, affinché venga convocata, a strettissimo giro, un’assemblea pubblica alla presenza dei rappresentanti delle istituzoni coinvolte per un confronto sui temi sollevati dalla cittadinanza.

I Comitati del Ponente, in un comunicato diffuso, chiedono quindi “nuovamente” al Municipio la convocazione dell’assemblea concordata sabato 25 marzo e “da svolgersi entro 10 giorni secondo quanto pattuito”, così da darne tempestiva comunicazione ai cittadini che intendono partecipare”.

Inoltre nel comunicato si legge che prendono atto che” il piano regolatore portuale deve essere ancora delineato, ma anche che la produzione dei cassoni a Genova pare cosa certa”. Chiedono pertanto che siano effettivamente considerati siti alternativi per collocare la fabbrica dei cassoni in un luogo più idoneo di quello attualmente indicato che presenta, nel raggio di un chilometro, tre istituti scolastici, un presidio medico e strutture sportive, risultando dunque non adatto a garantire la tutela della salute dei cittadini, come previsto dalla Costituzione Italiana.

I Comitati hanno ribadito la ferma contrarietà alla realizzazione della fabbrica di cassoni, facendosi portavoce delle migliaia di cittadini che hanno partecipato alla manifestazione, e hanno chiesto spiegazioni in merito agli inquietanti movimenti che stanno avvenendo in area
”dentino” senza ottenere risposte soddisfacenti.

I Comitati chiedono, pertanto, “risposte chiare e un vero confronto franco e trasparente in cui essere messi a conoscenza non solo delle decisioni già prese, ma anche delle eventuali prospettive di cambiamento e ipotesi, prima che queste diventino provvedimenti esecutivi: i cittadini devono essere parte attiva nelle decisioni che riguardano le loro vite, così è sancito dal Comune stesso che fa vanto sul proprio sito istituzionale di coinvolgere i cittadini in percorsi partecipativi”.

 

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