Boccata d'ossigeno

Caro energia, crolla il presso della luce: dal 1° aprile bollette meno pesanti

Grazie ad un calo del prezzo del 55,3%, la tariffa del prossimo trimestre sarà di 23,75 centesimi di euro per kilowattora (tasse comprese)

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Savona. Si riduce del 55,3% il prezzo dell’energia, una boccata d’ossigeno per gli italiani che nel prossimo trimestre dovranno fare i contri con bollette meno pesanti. Come annunciato da Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), dal 1° aprile il taglio porterà la tariffa a 23,75 centesimi di euro per kilowattora, tasse comprese.

Il ritorno degli onori di sistema per la voce energia elettrica (ma non per il gas, che come previsto dal decreto approvato da governo lo scorso 28 marzo saranno ancora azzerati) sarà dunque compensato dal riduzione del costo e permetterà alle famiglie di avere spese minori.

Ma a cosa è dovuta la riduzione del prezzo dell’energia? Come spiega Arera, in questo trimestre c’è stato un “deciso calo” delle quotazioni all’ingrosso, influenzate da diversi fattori: una domanda europea in riduzione (-13% nel 2022 rispetto al 2021), una ripresa contenuta della domanda asiatica di GNL, la ripresa operatività o nuovi terminali di liquefazione negli Stati Uniti e di rigassificazione in Europa.

Le temperature miti dell’inverno 2022-2023 hanno favorito un limitato utilizzo degli stoccaggi europei (a metà marzo ancora pieni al 57% circa della loro capacità) e i prezzi a termine indicano condizioni meno tese per l’equilibrio di domanda e offerta del gas nel secondo trimestre del 2023 (e non si esclude che nei prossimi mesi ci sarà un ulteriore calo, considerando che da aprile in Italia si spegnerà il riscaldamento e quindi diluirà notevolmente anche il consumo di gas).

In questo quadro anche le quotazioni a termine dell’energia elettrica si sono mosse verso il ribasso, dopo i forti cali già registrati. Già nel primo trimestre 2023, in base ai dati di preconsuntivo, il prezzo unico nazionale dell’elettricità (PUN) infatti è risultato in calo del 36% circa rispetto al quarto trimestre 2022.

“Siamo in un passaggio nuovo e per un verso ancora delicato di questa lunghissima crisi – afferma il presidente di Arera, Stefano Besseghini – I prezzi all’ingrosso del gas evidenziano un mercato che ha preso sul serio lo sforzo europeo di diversificazione e di consolidamento delle infrastrutture. I segnali li vediamo velocemente trasferiti anche ai consumatori finali, anche grazie ad un impianto regolatorio che funziona. Non dobbiamo però perdere la focalizzazione sugli impegni presi e sull’implementazione delle scelte fatte”.

La crescita dei prezzi all’ingrosso nell’ultimo anno e il loro mantenersi comunque su livelli elevati (pur se in riduzione), infatti, si riflette ancora sulla spesa complessiva per la bolletta elettrica. In termini di effetti finali, la spesa per la famiglia-tipo, tra il 1° luglio 2022 e il 30 giugno 2023, sarà di circa 1.267 euro, +33,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente.

Rimane quindi ancora rilevante il supporto fornito dai bonus sociali elettricità e gas a sostegno delle famiglie, che sono stati confermati. Questi vengono erogati direttamente in bolletta a tutte le famiglie aventi diritto, a condizione che abbiano un ISEE valido nel corso del 2023 ed entro la soglia di 15.000 euro (30.000 euro per le famiglie numerose, con almeno 4 figli a carico).

 

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