Le indagini

Ansaldo Energia, quattro indagati per lesioni gravissime: Simore Bonori è ancora in coma farmacologico

A 20 giorni dall'infortunio resta gravissimo in terapia intensiva. La prossima settimana via alla perizia sul macchinario

Sciopero incidente Simone Bonori

Genova. La Procura di Genova ha iscritto nel registro degli indagati quattro persone, il direttore dello stabilimento e tre preposti che in base all’organigramma aziendale hanno compiti di sorveglianza e sicurezza sul lavoro, per il gravissimo infortunio occorso a Simone Bonori l’operaio specializzato di 36 anni che si trova in rianimazione dal 21 febbraio, quando è stato colpito in fronte da una parte metallica mentre lavorava a un tornio nell’officina media meccanica.

Le iscrizioni disposte dal procuratore aggiunto Francesco Pinto e dal sostituto Giuseppe Longo sono sono propedeutiche allo svolgimento della perizia sul macchinario che è stata affidata a un ingegnere di Torino e a cui gli indagati potranno partecipare con propri consulenti tecnici. Il fascicolo è stato aperto ipotizzando il reato di lesioni gravissime: l’operaio che aveva perso conoscenza al momento dell’infortunio è tutt’ora in coma farmacologico.

Circa dieci giorni fa era stato operato d’urgenza e i suoi compagni di lavoro che si danno il cambio in ospedale avevano sperato che da lì a qualche giorno i medici avrebbero provato a svegliarlo riducendo gradualmente il farmaco ma così non è avvenuto e il freddo bollettino medico dell’ospedale San Martino conferma che le condizioni del 36enne sono “stabili nella loro gravità”.

Dopo lo sciopero immediato che i sindacati avevano dichiarato in seguito al grave infortunio sul lavoro e all’incontro con l’azienda dove le rsu avevano sottoposto alla direzione aziendale un elenco di macchinari vecchi e non in sicurezza, i lavoratori di Ansaldo restano in attesa: “L’azienda vorrebbe mettere a posto i macchinari e farli funzionare in sicurezza servono soldi – commenta il coordinatore dell’rsu Federico Grondona – Sono macchine che servirebbero anche all’azienda perché sono macchine che lavorano pezzi remunerativi per l’azienda, ma i soldi per ora non ci sono. Quindi noi siamo contenti che arrivi il nuovo amministratore delegato ma a fine mese deve arrivare con i soldi, vale a dire con la ricapitalizzazione promessa. In alternativa ci auguriamo che sia il Governo ad anticiparne almeno una parte perché oltre, in questa situazione, non possiamo andare avanti”.

In merito all’inchiesta Ansaldo Energia fa sapere come ovviamente il primo pensiero continui a essere rivolto al lavoratore rimasto coinvolto nel grave incidente. “C’è molta apprensione per le sue condizioni e la speranza è che possano migliorare nei prossimi giorni si apprende da fonti aziendali. Quanto agli sviluppi dell’inchiesta, si tratta di atti dovuti, in vista degli accertamenti irripetibili che dovranno essere espletati sul luogo dell’incidente” ricorda l’azienda che ribadisce la massima fiducia nella magistratura e confida che gli accertamenti possano fare piena luce sull’esatta dinamica dell’incidente.

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