Genova. Una perizia per indagare a 360 gradi sul gravissimo infortunio occorso a Simone Bonori, l’operaio specializzato di Ansaldo Energia ferito gravemente alla testa nell’officina di media meccanica dell’azienda lo scorso 21 febbraio.
Bonori, tutt’ora ricoverato al reparto rianimazione dell’ospedale San Martino di Genova, resta “stabile nella sua gravità” confermano fonti sanitarie e anche se “risponde a minime sollecitazioni, il quadro resta pressoché identico“.
Come noto la procura di Genova ha aperto un’inchiesta per lesioni gravissime iscrivendo nel registro degli indagati quattro persone: si tratta del vicedirettore generale di Ansaldo energia, del direttore dello stabilimento, del caporeparto e del capoturno che quel giorno lavorava nell’officina dove è avvenuto l’infortunio.
L’iscrizione è, come ha ricordato l’azienda, anche un atto dovuto che consente agli indagati di partecipare con un proprio consulente alla perizia sull’infortunio che è stata affidata oggi dal sostituto procuratore Giuseppe Longo e dall’aggiunto Francesco Pinto all’ingegnere torinese Ivar Piero Negrisin.
Obiettivo della consulenza tecnica della procura è, si legge nel documento, chiarire se il tornio verticale su cui lavorava Bonori era conforme alle prescrizioni di legge, spiegare la dinamica dell’infortunio e se questo è derivato dal macchinario, da altre attrezzature esterne al tornio, da un suo malfunzionamento o da una cattiva manutenzione e se così fosse il consulente dovrà accertare “quali ulteriori cautele sarebbero state necessarie per impedire il verificarsi dell’infortunio”.
Ancora il perito ha anche il compito di verificare “se nelle modalità operative tenute quel giorno da Simone Bonori siano ravvisabili elementi di negligenza, imprudenza o imperizia” e in caso positivo “se la condotta colposa eventualmente individuata abbia avuto rilevanza causale” con le lesioni che Simone ha riportato.
Gli accertamenti tecnici per la perizia cominceranno già domani mattina nella sede di Ansaldo Energia dove il macchinario è stato sequestrato. Il perito depositerà la relazione tecnica tra 90 giorni.