Funerale

Addio a Bornacin, La Russa: “Ha fatto la storia della destra italiana”. Sul feretro la bandiera del Msi fotogallery

Lo storico esponente della destra in Liguria è morto la scorsa settimana a 73 anni. A salutarlo nella chiesa di Santa Zita tanti storici esponenti della destra ma anche avversari politici

Genova. Parata di big della politica per il funerale di Giorgio Bornacin, ex parlamentare di An e del Pdl, storico esponente della destra in Liguria, morto la scorsa settimana a 73 anni. La cerimonia oggi nella chiesa di Santa Zita alla Foce.

“Ha fatto un pezzo di storia della destra non solo ligure ma italiana – lo ha ricordato il presidente del Senato Ignazio La Russa, arrivato per l’occasione -. L’ho conosciuto che era un ragazzo. Eravamo più che amici, eravamo fratelli quando Fratelli d’Italia non esisteva ancora. E quando è nato Fdi lui c’era e non l’ha mai rinnegato. C’è stato soprattutto nei momenti difficili, quelli in cui eravamo consapevoli di vivere in una guerra civile mentre gli altri non lo erano. Le sue amicizie erano forti, durature, solide. La sua uscita dall’agone politico è stata sottovoce, senza clamore”.

Sul feretro sono stati posti un drappo tricolore con la scritta Msi e un foulard col motto degli autieri dell’Esercito, Fervent rotae fervent animae, corpo in cui aveva prestato servizio. Tra le corone deposte anche una inviata da Giuliana De’ Medici Almirante, figlia dello storico leader missino Giorgio.

In prima fila a piangerlo il figlio Davide e la moglie Eliana. Diverse le figure istituzionali e politiche presenti oltre a La Russa: il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, l’ex consigliere regionale Gianni Plinio, oggi in CasaPound, il presidente ligure Giovanni Toti, il sindaco Marco Bucci, i segretari regionali della Lega e di Fdi, Edoardo Rixi e Matteo Rosso, ma anche esponenti del centrosinistra come gli ex parlamentari del Pd Mario Tullo e Graziano Mazzarello.

“È stato un fratello maggiore – lo ha ricordato Gasparri, che insieme a Plinio ha portato la bara all’uscita dalla chiesa -. Abbiamo condiviso un lunghissimo percorso 45 anni fa. Alla fine degli anni Settanta eravamo vicesegretario nazionali del Fronte della Gioventù, poi ci siamo sempre rinnovati nelle politiche di rinnovamento della destra, nel passaggio ad Alleanza Nazionale, poi il cambiamento epocale del Pd. L’ho sentito mercoledì l’ultima volta, sentivo le energie venire meno ma speravo che ce la potesse fare anche questa volta con l’ennesimo intervento. Quando ti giravi sapevi di avere Giorgio alle spalle con la sua saggezza, la sua forza e la sua generosità”.

“Con Giorgio Bornacin se ne va il caro e fraterno amico di tutta quanta una vita – sottolinea Gianni Plinio -. La Liguria, Genova e non solo vedono scomparire una pagina importante e nobile della storia della destra politica genovese e ligure. Ma perdono anche un uomo buono, generoso, concreto e rispettoso degli avversari oltre che un politico di rara competenza e onestà. Una gravissima perdita”.

“È stato uno dei primi che ho incontrato quando sono arrivato qua nel 2015 per candidarmi in questa Regione, uno dei primi che ha sostenuto fino in fondo l’unità di questa coalizione e la possibilità di governare questo territorio – riconosce il presidente ligure Giovanni Toti -. Un cristallino esempio di impegno politico per il Paese, la città e la regione”.

Ma a ricordarlo sono stati anche gli avversari. “Avevamo una differenza enorme sui temi politici, ognuno sosteneva le sue posizioni, ma poi c’era un rapporto di amicizia – racconta Mazzarello -. Andava in bicicletta come continuo a fare ora, ero dispiaciuto quando mi disse che non poteva più farlo. Abitavamo nello stesso caseggiato a Roma”. Tullo riporta due episodi: “C’era da difendere le pensioni dei lavoratori consortili, ci siamo trovati io e lui all’Inps che siamo andati imperterriti a combattere per loro. E poi nel 2013 ci siamo ritrovati tutti e due a fare riabilitazione alla Fiumara, il suo cuore nero e il mio rosso, entrambi molto malati”

Il parroco don Massimiliano Moretti ha ricordato gli ultimi giorni della malattia e il progetto in cui si era impegnato per aiutare le famiglie rimaste senza casa, al quale verranno destinate le offerte raccolte durante la messa.

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