Genova. In attesa dell’assemblea pubblica organizzata per questa sera alle 19 al teatro Modena di Sampierdarena, lo Zapata – a rischio sgombero – incassa la solidarietà di tanti artisti che, negli oltre trent’anni di storia del centro sociale, si sono esibiti sul suo palcoscenico.
C’è Caparezza, c’è Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti, ci sono Oscar Giammarinaro degli Statuto e Mantegazza dei Punkreas, c’è Nuto della Bandabardò. Dal rap allo ska passando per il punk e il folk, il loro “stand for” è la prova che in questi decenni lo Zapata è davvero stato un polo culturale di riferimento per Genova.
Per ora la mobilitazione degli artisti di calibro nazionale è solo virtuale – attraverso una serie di video pubblicati sui social – ma non è escluso che possa diventare qualcosa di più.
Il centro sociale, nei piani del Comune per Sampierdarena, non può più stare all’interno dei Magazzini del Sale. Due le questioni: una presunta morosità nel pagamento dei canoni di affitto, 120 mila euro circa, e il fatto che negli spazi dello Zapata, una volta che saranno riqualificati grazie ai fondi Pnrr, dovrà sbarcare l’accademia Ligustica.
Il 20 febbraio, tra quindici giorni, ci sarà un incontro tra i responsabili dello Zapata, il sindaco Marco Bucci e la giunta comunale. Ma intanto la protesta si scalda. Anche perché la comunicazione da parte dell’amministrazione per un possibile sgombero entro un mese è arrivata praticamente un mese fa.
Oltre all’assemblea pubblica di questa sera al Modena lo Zapata ha chiamato a raccolta cittadini, associazioni, comitati e gli altri centri sociali per una manifestazione da portare in piazza sabato prossimo, 11 febbraio.