Sorprendente

Una mappa della Genova sotterranea: il progetto del Comune parte dalle Fontane Marose

In corso lo svuotamento della cisterna da un milione di mc per i primi rilievi

Genova. Una mappa della Genova sotterranea per migliorare la gestione delle risorse idriche, per questioni di sicurezza, ma anche per valenza turistico-culturale.

L’ambizioso progetto della direzione tecnologie, digitalizzazione e Smart City del Comune di Genova è partito da un tombino all’angolo tra via Interiano e piazza Fontane Marose con la collaborazione degli esperti del Centro Studi Sotterranei.

Per i primi rilievi, fatti con georadar e laserscan 3D, è stata scelta la grande cisterna di epoca medievale (un tuffo nella storia di 800 anni fa) che contiene circa un milione di litri di acqua e, una volta svuotata, potrà essere analizzata sia per capire i dettagli del funzionamento che per accertare la situazione strutturale del Palazzo Pallavicini, che è esattamente sopra.

“Si tratta di una cisterna che appartiene alle Fontane Marose − spiega il presidente del Centro Studi Sotterranei Stefano Saj, che serviva per approvvigionare parte degli abitanti del centro storico di Genova, e che è stata demolita per dare spazio allo sviluppo urbano della città. La sua costruzione risale al 1206, è importantissima dal punto di vista architettonico perché si presenta tripartita e costruita in pietra da taglio perfettamente squadrata. Alcuni documenti dicono che alimentasse la fontana, ma in realtà è probabile che raccogliesse l’acqua in eccesso in uscita da essa e poteva essere utilizzata dal soprastante Palazzo Pallavicini”.

Gli esperti del Centro Studi Sotterranei raccontano che la cisterna dava acqua potabile ed era probabilmente alimentata da una risorgiva sotterranea. Accanto al passaggio che consente di arrivare alla cisterna c’è il rio Sant’Anna, oggi una fogna, uno dei tanti rii tombati di Genova: nel caso la cisterna fosse stata troppo piena, l’acqua defluiva naturalmente nel rio. La leggenda vuole che l’acqua contenesse delle anguille per tenerla pulita. L’obiettivo è capire l’origine dell’acqua che oggi è ancora contenuta nella cisterna. Domani mattina, una volta svuotata la cisterna, se ne saprà di più.

L’obiettivo del Comune è la creazione di una mappa sotterranea da integrare con quella del territorio. “Andare a ricostruire il sottosuolo è importante − sottolinea Stefania Traverso, responsabile Sit Smart City − sia per valenze di tipo turistico-culturale, che per la  prevenzione dei rischi e il miglioramento della gestione delle risorse idriche. Il senso ultimo è recuperare la memoria del territorio per comprendere meglio il presente e gestire in maniera più efficace il futuro”.

L’iniziativa prevede altri quattro interventi prototipali di rilievo sul territorio e porterà alla creazione di una mappa tridimensionale di alcune parti di sottosuolo che permetterà di avere una visione integrata della città di sotto e di sopra.

 

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