Genova. La Regione Liguria è “interessata a dare concretezza” all’idea di acquistare direttamente i crediti d’imposta incagliati per sbloccare gli interventi di efficientamento energetico legati al Superbonus 110%. Lo ha detto il presidente ligure Giovanni Toti rispondendo a un’interrogazione del capogruppo M5s Fabio Tosi in consiglio regionale.
“Gli uffici del Bilancio – ha aggiunto Toti – stanno lavorando in tal senso e spero che nelle prossime settimane la Liguria sia tra le prime regioni in Italia ad annunciare novità. È evidente la volontà di far uscire l’edilizia dall’impasse. Allo stato attuale sono in corso tavoli tecnici per i giudizi contabili e giuridici. Il nostro intento è avere a breve una bozza di legge, è chiaro che serve una copertura normativa. Nelle prossime settimane affronteremo l’argomento, ma il nostro intento come amministrazione è dare risposta a questa esigenza”.
Il tema è già al centro di una proposta di legge presentata la settimana scorsa da Tosi con una previsione di spesa di 30 milioni di euro. Al momento la giunta non ha ancora determinato le cifre necessarie per coprire l’intervento. “Bisogna correre – commenta il capogruppo dei 5 Stelle -. Le prime scadenze sono imminenti e non possiamo accettare che famiglie, imprese e maestranze, che si sono fidate dello Stato, perdano la casa o finiscano sul lastrico. L’ente ligure può, se vuole, sfruttare il nostro documento per arrivare a una legge in grado di dare risposte a chi è ancora in attesa dello sblocco dei crediti fiscali”.
“Oggi più che mai serve istituire un Superbonus Regione – prosegue Tosi -. L’ente può usare le sue società finanziarie, o altre controllate, per acquistare i crediti fiscali e contribuire al loro sblocco; prevedere forme di compensazione tra i crediti d’imposta e i debiti tributari di competenza regionale; istituire un fondo di garanzia per la circolazione dei crediti fiscali, per erogare credito bancario garantito alle società edilizie che hanno crediti d’imposta che non riescono a monetizzare”.
“Ricordo, al netto dell’iter normativo per arrivare a una legge regionale che peraltro può essere accelerato sfruttando un lavoro già fatto, che la proposta del M5s non comporta un costo finanziario per la Regione: i crediti acquistati dall’ente, infatti, verrebbero utilizzati per compensare gli oneri fiscali nei confronti dello Stato. Stiamo ragionando, per il 2023, 2024 e 2025, di 90 milioni di euro a valere sui fondi regionali o derivanti dalla programmazione comunitaria 2021-2027. Serve la volontà politica per chiudere il prima possibile questa vicenda e dare sollievo alle migliaia di cittadini che ci chiedono aiuto”, conclude Tosi.
“La decisione della Regione Liguria di mettere in campo, sia sul piano interno che in sede di Conferenza Stato-Regioni, le azioni di propria competenza per venire incontro alle imprese, ai professionisti e ai cittadini interessati dal blocco del meccanismo della cessione crediti edilizi è un’ottima notizia, da me auspicata già nelle scorse settimane con un’apposita interrogazione discussa quest’oggi in Consiglio regionale – commenta Claudio Muzio di Forza Italia, autore di un’interrogazione sullo stesso tema -. La Regione non soltanto si attiverà immediatamente nelle sedi istituzionali nazionali per chiedere una soluzione normativa strutturale, ma adotterà anche provvedimenti propri per l’acquisto dei crediti, sulla scia di quanto analogamente annunciato nelle scorse settimane dalle Regioni Sardegna, Basilicata e Piemonte e dalla Provincia di Treviso”.
“Senza interventi tempestivi – prosegue Muzio – si rischia un autentico bagno di sangue a livello economico e lavorativo: ci sono banche e intermediari finanziari costretti a chiudere le porte a causa dell’esaurimento della capacità fiscale, committenti senza più liquidità per pagare i lavori, imprese che non possono pagare i fornitori, e nel mezzo famiglie in difficoltà e condomini nel caos. Nell’immediato occorre fare tutto il possibile per sbloccare i crediti e contemporaneamente è necessario uscire dalla confusione normativa avviando un percorso capace di garantire al settore edilizio un quadro chiaro e certo, finalizzato alla crescita stabile delle imprese. È evidente, infatti, che la soluzione definitiva sta in una profonda riforma strutturale della normativa, che deve avere urgente attuazione e sulla quale Regione Liguria ha preso impegno formale di fare la propria parte fino in fondo”.
“Ricordo che i bonus edilizi sono trasferimenti di risorse ai cittadini e non alle imprese. La certezza della cedibilità dei crediti fiscali da parte delle imprese della filiera delle costruzioni è la pre-condizione necessaria per sostenere i meccanismi dello sconto in fattura e della cessione del credito. In questo contesto, le imprese che realizzano i lavori anticipano il valore del contratto che poi lo Stato rimborserà in più anni. È una modalità in cui le imprese svolgono il ruolo di finanziatore di lavori per conto dello Stato. L’affermazione che la cessione è una possibilità e non un diritto, in ossequio all’impostazione Eurostat sulla natura dei bonus edilizi, va conciliata con l’esigenza di assicurare la certezza del diritto e il legittimo affidamento delle PMI oggi in difficoltà per aver utilizzato le possibilità offerte dalle norme vigenti”, conclude Muzio.
Vincenzo Nasini, presidente Ape Confedilizia Genova e vicepresidente nazionale, interviene dopo l’annuncio del presidente Toti: “Ape Confedilizia Genova e Liguria apprezzano l’iniziativa della regione volta a sbloccare la situazione difficile e pericolosa che si è venuta determinando, e sono sempre pronte e disponibile a contribuire all’iniziativa mettendo la propria esperienza a ll servizio di un tavolo ad hoc e di un gruppo di lavoro”.