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Skymetro, Campora: “Non passerà in corso Galliera e non ci saranno piloni nel Bisagno”

Commissione infuocata in Bassa Valbisagno, l'assessore: "Non esiste l'opzione zero, i cittadini hanno votato". Il comitato conferma la contrarietà totale e attacca: "Questa non è partecipazione"

Skymetro, ecco le immagini del progetto

Genova. Lo Skymetro non passerà in corso Galliera ma in via Canevari, per poi tornare sulla sponda sinistra all’altezza dello stadio. Lo ha detto l’assessore alla Mobilità Matteo Campora aprendo l’infuocata commissione consiliare in Municipio Bassa Valbisagno sul prolungamento della metropolitana da Brignole a Molassana e in prospettiva fino a Prato. Poco meno di un centinaio le persone presenti tra il pubblico nonostante la convocazione alle 8.30 del mattino, orario fortemente criticato dall’opposizione perché ritenuto sfavorevole alla partecipazione della cittadinanza.

Non verrà tagliato nessun albero“, ha ribadito ancora una volta Campora annunciando – questa volta come decisione presa e non come ipotesi – che il tracciato scelto per la linea sopraelevata escluderà la sponda sinistra del Bisagno per il primo tratto. “Da Brignole si arriverà fino alla stazione di Marassi che sorgerà in sponda destra, dopodiché si attraverserà il torrente in diagonale e si proseguirà sullo stesso lato fino al capolinea a monte”, ha confermato il responsabile di progetto Alberto Bitossi mostrando le slide aggiornate. L’opzione, già presa in considerazione negli studi preliminari, andrà confermata nello studio di fattibilità tecnico-economica, ancora da completare, e in seguito nel progetto definitivo, già affidato tramite gara, che dovrebbe essere redatto entro la fine del 2023.

Generico febbraio 2023

C’è poi un’altra novità annunciata dall’assessore: “Non ci saranno piloni nel Bisagno perché bisognerà rispettare il piano di bacino, c’è stato un confronto con la Regione. Nessuno potrebbe autorizzare un carico idraulico sul torrente”. Inoltre, uno dei motivi per cui non si passerà in sponda sinistra è il rischio legato alle falde acquifere, evidenziato durante il dibattito in commissione da Sabina Leale del comitato Contro la cementificazione di Terralba: “Per lo stesso motivo – ha aggiunto Campora – abbiamo scartato l’ipotesi di una metropolitana in sotterranea“.

Resta tuttavia da chiarire dove saranno posizionate le pile: nel progetto preliminare erano concepite in parte sulla strada e in parte sull’argine del Bisagno, con un ingombro massimo di 1,25 metri verso l’alveo. E soprattutto, resta da chiarire come faranno i treni a scendere dal rilevato ferroviario di Brignole portandosi in sopraelevata su via Canevari senza realizzare strutture in alveo, dato che le analisi tecniche fin dall’inizio escludevano la possibilità di una svolta diretta per l’insufficiente raggio di curvatura. Un’idea alternativa che sarebbe al vaglio dei progettisti è quella di invertire il senso di marcia dei treni nella futura stazione Martinez per poi scendere da San Fruttuoso sulla sponda destra, un escamotage che tuttavia allungherebbe di molto i tempi di percorrenza.

Il cosiddetto Skymetro, già finanziato dal ministero dei Trasporti con 398 milioni di euro, avrà una lunghezza di 6,7 chilometri (più altri 3,3 chilometri per il tratto Molassana-Prato, già oggetto di un progetto preliminare). Il tempo di percorrenza sarà di 11 minuti da ponte Fleming a Brignole su treni capaci di trasportare 442 passeggeri. Sette le stazioni previste fino a Molassana: “Le abbiamo già localizzate, ma il confronto che abbiamo avviato servirà a capire meglio dove collocarle. Il progetto definitivo verrà portato avanti sulla base di queste indicazioni – ha spiegato Campora -. Sappiamo che l’opera servirà meno la Bassa Valbisagno rispetto al resto della vallata, ma dobbiamo pensare a tutta la città”. Durata prevista dei lavori quattro-cinque anni per terminare tra il 2027 e il 2028.

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Risposte che non soddisfano il comitato Opposizione Skymetro – Valbisagno Sostenibile che riunisce chi non vuole l’infrastruttura: “Siamo fermamente contrari, non è questione di sponda destra o sponda sinistra perché comunque si toccheranno le case della Valbisagno – è intervenuto Andrea Cavallo -. Contestiamo la mancanza totale di partecipazione: dire che questa è l’opera e che si farà comunque, senza averne discusso prima di avviare la progettazione, che confronto è? Il futuro nel mondo è demolire le sopraelevate, non costruirle: sono opere ottocentesche”. Il comitato chiede invece di tornare all’idea del tram, già promosso nel percorso di partecipazione sotto la giunta Vincenzi nel 2011 e ritenuto più economico, anche se la giunta Bucci non è dello stesso avviso.

Skymetro, ecco le immagini del progetto

L’opzione zero non esiste perché i cittadini genovesi ci hanno chiesto di fare l’opera – ha però chiarito senza mezzi termini l’assessore Campora -. La forma di partecipazione più grande sono le elezioni, noi siamo stati trasparenti fin da subito. Il fatto che le persone votino determinati programmi è un elemento importante. È dal 1997 che si discute di togliere le macchine dalle strade della Valbisagno e da allora non c’è mai stato un progetto diventato cantiere. Noi vogliamo farlo davvero. Il dibattito avverrà col sostegno dell’Università di Genova che, in quanto soggetto terzo, definirà il percorso di confronto”.

Il percorso, che riguarda anche altre opere cruciali come il tunnel subportuale, si è aperto con la pubblicazione del sito Dialoghi in città che fornirà le informazioni relative al progetto e le modalità di coinvolgimento della cittadinanza. La gestione sarà affidata al dipartimento di Scienze politiche e internazionali (Dispi) dell’Università di Genova e sarà condotto da un gruppo di lavoro formato da docenti, ricercatori e studenti, anche di altri dipartimenti, coordinato dal professor Andrea Pirni.

Diversi gli interventi dei consiglieri di opposizione che hanno contestato all’amministrazione di Tursi l’avvio tardivo di un dibattito sul tema, rilanciando l’ipotesi del tram ed esprimendo dubbi sui costi di manutenzione dell’opera. Presente in sala anche una rappresentanza del comitato Sì Skymetro, costituito alcuni mesi fa su Facebook, che ha annunciato una raccolta firme a sostegno dell’opera.

“L’amministrazione ha potuto toccare con mano quanto sia inviso, ai cittadini, il progetto Skymetro. Una contrarietà che non nasce dal mero desiderio di dire no al progetto per presa di posizione politica. L’appartenenza non c’entra nulla: le motivazioni vanno semmai ricercate nella scarsità di benefici che quest’opera impattante porterà al territorio e alla mobilità della valledichiarano i portavoce del M5s Genova -. Sono ormai mesi che i comitati e le associazioni chiedono una commissione e non a caso la partecipazione di questa mattina è stata numerosa, a dispetto del fallo tattico compiuto dal Comune: l’hanno infatti calendarizzata alle 8,30 del mattino con l’ovvio intento di escludere dal dibattito chi a quell’ora va a lavorare. Come M5s, abbiamo fatto presente che era preferibile un orario più consono per permettere la più ampia partecipazione possibile, ma i piani alti di Tursi, si sa, sono allergici al confronto democratico”.

“Il progetto ostentato, compresa la modifica del tratto di via Moresco annunciata dall’assessore Campora, non cambia di una virgola il nostro parere e certifica quanto denunciamo da tempo su questo e altri progetti dell’amministrazione Bucci: non ascoltano i cittadini. Alla fine, per lo Skymetro, spenderanno quasi 400 milioni di euro per un’opera inutile e ingiustificata sia sotto il profilo economico, visti anche i costi altissimi in termini di manutenzione, sia sotto quello trasportistico”, conclude il M5s.

La prossima commissione municipale sarà il 27 febbraio alle 14.00 su entrambi i temi del trasporto pubblico in vallata, assi di forza e metropolitana.

 

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