Genova. Presidio e corteo questo pomeriggio a Genova in difesa del reddito di cittadinanza e per chiedere il salario minimo a tutela dei lavoratori. A organizzare la mobilitazione in 24 città italiane è la Usb, con l’adesione di Unione Popolare, Movimento 5 Stelle (senza bandiere) e l’organizzazione studentesca Osa. Alcune decine di manifestanti si sono riuniti in piazza Barabino per poi sfilare nelle vie di Sampierdarena fino alla zona della Fiumara.
“La richiesta che portiamo oggi in piazza è quella di non togliere il reddito di cittadinanza – spiega Sara Capaldini -. Come Usb abbiamo sempre criticato in parte questa misura perché non l’abbiamo ritenuta sufficiente, però riteniamo che non vada eliminata. Ha permesso a milioni di persone durante la pandemia di fuggire dalla povertà assoluta. Il governo non sta facendo niente di strutturale sul lavoro. E soprattutto pretendiamo il salario minimo: quello che ha fatto davvero il reddito di cittadinanza è stato costituire un argine al ricatto dei bassi salari. E noi vediamo continuamente che il mercato del lavoro non offre altro che precarietà ai giovani e alle giovani di questo Paese”.
“Per quanto riguarda la questione abitativa – aggiunge Pedro Scaringi di Asia Usb – questo è l’ennesimo attacco al cosiddetto indiretto. Se pensiamo al reddito di cittadinanza finora parliamo di 700 euro quando un affitto medio nelle grandi città è sui 700-800 euro, anche a stanza, che è totalmente insostenibile se uno ha anche la pretesa di andare al supermercato e mangiare qualcosa. Stiamo riscontrando un aumento non solo degli sfratti ma anche dei pignoramenti.
Tra i temi al centro della manifestazione anche quello delle vittime di infortuni sul lavoro, ricordato da uno striscione: “Mille morti di lavoro all’anno, Governo e Parlamento complici”.