Milano. “Tutti assolti perché il fatto non sussiste“. È questa la decisione dei giudici della settima sezione penale di Milano sul caso Ruby Ter che vedeva imputati Silvio Berlusconi e altre 28 persone. Secondo la tesi dei pm Berlusconi avrebbe pagato il silenzio delle cosiddette ‘olgettine’ negli altri processi a suo carico. Ma per il tribunale di Milano, il cui presidente Fabio Roia ha anticipato in una nota il cuore delle motivazioni della sentenza di assoluzione le giovani ex ospiti delle serate di Arcore, sentite nei 2 processi sul caso Ruby, “non potevano legittimamente rivestire l’ufficio pubblico di testimone”, perché andavano indagate già all’epoca e sentite assistite da avvocati. Non essendoci più le false testimonianze, in sostanza, cade anche la connessa accusa di corruzione in atti giudiziari perché manca “l’ipotizzato corruttore, nel caso di specie Berlusconi”.
Sulla base “degli elementi di fatto” che “verranno dettagliatamente illustrati nella motivazione della sentenza, il Tribunale ha accertato – scrive Roia in una lunga nota – che le imputate Amarghioalei, Barizonte, Berardi, Bonasia, Cipriani, De Vivo Concetta, De Vivo Eleonora, El Mahroug, Espinosa, Faggioli, Ferrera Marianna, Ferrera Manuela, Loddo, Garcia Polanco, Guerra, Rigato, Skorkina, Sorcinelli, Toti, Trevaini e Visan non potevano legittimamente rivestire l’ufficio pubblico di testimone nei procedimenti” Ruby e Ruby bis “perché sostanzialmente indagate di reato connesso“. Gli indizi “non equivoci a loro carico risultavano dagli atti dei procedimenti in cui le stesse sono state escusse come testimoni”. Questo accertamento, si legge, “sulla qualità soggettiva in capo alle imputate dei reati contestati incide sulla stessa possibilità di configurare sia la falsa testimonianza che la corruzione in atti giudiziari”. La falsa testimonianza, infatti, chiarisce il Tribunale, “può essere commessa solo da chi legittimamente riveste la qualità di testimone”. Andavano, invece, indagate e sentite con la presenza di avvocati e la possibilità di non rispondere. La corruzione in atti giudiziari, poi, “sussiste solo quando il soggetto corrotto sia un pubblico ufficiale”.
Così l’elemento “costitutivo del delitto corruttivo” non “può sussistere nemmeno nei confronti dell’ipotizzato corruttore, nel caso di specie Berlusconi”. Infatti, la “corruzione in atti giudiziari presuppone necessariamente un accordo tra il pubblico ufficiale corrotto e il corruttore”. Assoluzioni che si trascinano dietro, in sintesi, anche quelle di Giuliante, ex legale di Ruby e per l’accusa presunto intermediario nella corruzione, e di Luca Risso, ex compagno della giovane e che era accusato di riciclaggio. Anche Risso, poi, non poteva essere sentito come teste ‘semplice’.
In aula l’unica presente alla lettura della sentenza è stata Marysthell Garcia Polanco, assente il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, difeso dal legale Federico Cecconi che, dopo la lettura della sentenza, si è detto “enormemente soddisfatto: tre su tre!”, ha dichiarato facendo riferimento alle precedenti assoluzioni per i due filoni di Siena e Roma.
E’ arrivata in aula invece dopo la lettura della sentenza Karima El Mahroug che all’epoca dei fatti usava il soprannome di “Ruby Rubacuori”: ha stretto le mani al procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e al pm Luca Gaglio e ha rilasciato qualche dichiarazione ai cronisti: “Non immaginavo una cosa così – ha detto – Sono contentissima. È stata una liberazione” da una vicenda “che mi ha travolto quando avevo 17 anni e che è stata un macigno non da poco”.
“Ruby è stata tutta un’invenzione, il mio nome rimane Karima e ora è finito un incubo” ha aggiunto Karima el Mahroug. “Ho bisogno di tempo per assimilare – ha aggiunta – sono contenta perchè finalmente una parte di verità è venuta fuori”.
Tutte di soddisfazioni le reazioni nel centro destra, da Tajani a Salvini. Sulla sentenza è intervenuto anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti: “L’assoluzione di Berlusconi e tutti gli altri imputati nel processo Ruby ter è una buona notizia che finalmente riporta giustizia dopo anni di calvario giudiziario e gogna mediatica” ha scritto sui social.