Genova. Una proroga di sei mesi per tutti i mezzi commerciali, o comunque usati per lavoro, e il restringimento del perimetro di applicazione al centro cittadino. Sarebbero queste le due principali correzioni, oltre a una deroga per chi attende la consegna di un veicolo nuovo, che il Comune di Genova si prepara ad apportare alla nuova ordinanza antismog in vigore dal 1° marzo. Il testo definitivo dovrebbe arrivare “alla fine di questa settimana“, preannuncia l’assessore Matteo Campora a margine dei lavori consiliari a Palazzo Tursi, anche se il dialogo con le categorie economiche non è ancora concluso.
Ed è proprio la rivolta di commercianti, artigiani e piccoli trasportatori il motivo principale che ha indotto la giunta Bucci a fare un parziale passo indietro sul provvedimento pensato per fermare i mezzi Euro 1 (benzina) ed Euro 3 (diesel) e classi inferiori con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento atmosferico in città. Secondo stime sommarie i mezzi coinvolti a Genova sarebbero più di 15mila, senza contare tutti quelli che gravitano sul capoluogo dalle località del circondario.
A usare le parole più forti è Vito Mangano di Confartigianato Genova: “Nel Genovesato si contano oltre duemila imprese artigiane e gli artigiani hanno tutti un mezzo con cui lavorano, molti anche più di uno. Quindi i mezzi coinvolti per noi possono essere centinaia se non migliaia. Mi consola l’interlocuzione con l’assessore Campora che mi ha assicurato che si prenderanno provvedimenti per evitare il colpo fatale a molte imprese”.
Il problema numero uno è che i mezzi ibridi ed elettrici che il Comune incentiva ad acquistare non si trovano sul mercato: “Nella pratica – conferma Michele Montanella di Ascom Confcommercio – questi veicoli non sono disponibili e certamente non si potrà fermare all’improvviso la nutrita flotta di mezzi ante Euro 4″. Tra i settori più coinvolti e difficili da censire c’è quello delle fiere e manifestazioni itineranti, che attira diversi commercianti anche da fuori regione.
“La proroga da sola non basta”, avverte Paolo Barbieri, direttore di Confesercenti Genova. C’è poi chi avanza ulteriori proposte: “Noi abbiamo officine specializzate che potrebbero trasformare i motori con impianti a metano e Gpl – spiega Roberto Gennai di Cna Genova -. Questo porterebbe al risultato di avere il 70-80% dei mezzi con carburanti meno impattanti. Una spesa di 2mila euro o poco più è sicuramente più affrontabile rispetto all’acquisto di un nuovo veicolo, anche con gli incentivi. Vedremo se questo suggerimento sarà raccolto”.
Intanto Mattia Crucioli, consigliere comunale di Uniti per la Costituzione e autore di una mozione in cui accusava la giunta Bucci di voler colpire i meno abbienti, annuncia “una prima importante vittoria sulle modifiche all’ordinanza antismog” e in un post su Facebook scrive: “Abbiamo ricevuto conferma da parte della giunta di alcune ipotesi circolate nei giorni scorsi a proposito delle modifiche all’ordinanza antismog e diffuse anche dalla stampa. In particolare, sarebbero confermati il restringimento del perimetro in cui verrà applicato il blocco dei veicoli inquinanti (inferiori all’Euro 1) e la proroga di sei mesi per i veicoli commerciali, così come per coloro che hanno ordinato e attendono un veicolo elettrico: si tratta proprio delle due richieste che avevamo inserito nella mozione da noi presentata lo scorso 3 febbraio e siamo quindi molto soddisfatti che siano state prese in considerazione”.
La settimana scorsa il sindaco Marco Bucci aveva anticipato la suddivisione della città in zone con norme differenti ma anche modifiche agli orari (nella versione attuale i divieti valgono dalle 7 alle 19 dei giorni feriali) e in ogni caso la possibilità di raggiungere i parcheggi di interscambio per proseguire il viaggio fino in centro col trasporto pubblico.