Genova. Continua a far discutere l’ordinanza comunale che entrerà in vigore il 1 marzo facendo scattare nuovi divieti per le moto e le auto considerate più inquinanti. Un provvedimento che rischia di scontentare davvero tutti. Dopo l’alzata di scudi delle categorie commerciali e dei comuni limitrofi a Genova, la giunta starebbe valutando una zonizzazione dei divieti, in parte ricalcando quella già vigente che prevede limiti per il solo centro cittadino, circondato da vie di attraversamento aperte a tutti i mezzi.
Ed è per questo che in queste ore sta sorgendo un nuove fronte di protesta, vale a dire quello dei residenti di Castelletto, quartiere di fatto oggi a cavallo tra le due zone, attraversato da una di quelle ‘vie di fuga’ che permettono ai mezzi più vetusti di attraversare la città: “Poteva avere un senso, assolutamente non condivisibile ed odioso, fare passare traffico inquinante in circonvallazione a monte per proteggere il centro – ci scrive un residente di corso Paganini – ma oggi, che si deve proteggere dall’inquinamento le persone del Comune di Genova, senza cittadini di serie A e di serie B, non ha più senso incanalare il traffico in circonvallazione poiché anche circonvallazione fino a prova contraria fa parte di Genova. E respiriamo anche noi”.
La paura dei residenti della zona è più che concreta: se anche la nuova ordinanza ricalcasse lo schema precedente, il quartiere potrebbe vedere una particolare concentrazione di mezzi considerati inquinanti “a intasare una viabilità già critica e spesso congestionata come quella della circonvallazione a monte”. Con relativi danni alla salute e anche “possibili ripercussione sui valori degli immobili”.
Circonvallazione, secondo i residenti, oggi presenta già molti problemi: “E’ una direttrice già molto trafficata, con una corsia per senso di marcia e pochissimo spazio per ovviare a eventuali contingenze come incidenti o avarie. Mancano i parcheggi e già così l’aria è pesante e inquinata”. Oltre al traffico veicolare, infatti, il porto con le sue navi è a vista, e nelle giornate in cui il vento gira verso terra, i gas di scarico prodotti vengono schiacciati verso le alture della città.
“Se si volessero favorire i camioncini che portano prodotti dall’entroterra, una volta arrivati in circonvallazione, come fanno a portare i prodotti ad Albaro o Carignano o in centro visto che in circonvallazione non ci sono parcheggi? – si chiedono i residenti – allora tanto vale farli fermare davanti allo stadio dove c’è spazio e lì fornire mezzi a basso impatto ambientale. Per i turisti con auto inquinanti la stessa cosa. Oppure si potrebbe pensare di creare parcheggi in prossimità di fermate del treno o della metro per permettere di proseguire coi mezzi. D’altronde così funziona nella altre città”.
“Nel 2019 la giunta comunale ha aderito al manifesto ‘La salute nelle citta’: un bene comune’ – concludono i cittadini di Castelletto – Credo che tale manifesto sia ancora valido e credo che anche i cittadini di circonvallazione sono nello scopo di questo manifesto”.