Problema

Ordinanza antismog, dopo l’ondata di proteste il Comune studia deroghe per i mezzi di lavoro inquinanti

Bucci: "Mitigazioni dello stop per alcuni casi, stiamo valutando come venire incontro alle esigenze di chi lavora"

traffico genova

Genova. “Ci saranno delle eccezioni e mitigazioni dello stop ai veicoli inquinanti per qualche caso, le stiamo studiando e ancora non le posso anticipare, ma le metteremo a punto a breve e tutti quanti le sapranno”. Generica nelle modalità ma con una direzione precisa la volontà espressa dal sindaco di Genova Marco Bucci, intervenendo su Primocanale, su uno dei temi più caldi del momento ovvero l’entrata in vigore – dal 1 marzo – della nuova ordinanza antismog.

Ordinanza che, come noto, istituisce il divieto di circolazione in tutta la città per i veicoli più inquinanti. Lo stop, in vigore nei giorni feriali dalle 7 alle 19, riguarda i veicoli di categoria emissiva inferiore o uguale a Euro 1 (benzina) o Euro 3 (diesel) e i ciclomotori Euro 1. Sono già comunque previste deroghe per i mezzi storici e per le auto con contrassegno disabili e un ventaglio di incentivi per chi sia intenzionato a sostituire i veicoli colpiti dai divieti con altri ibridi o elettrici.

Di fronte all’aumento delle proteste, specialmente da parte delle categorie commerciali, il Comune di Genova starebbe pensando non a una retromarcia ma, si passi la metafora automobilistica, quantomeno un aggiustamento di manovra. E così le possibili deroghe potrebbero essere declinati in due modi, applicate ad alcuni veicoli commerciali oppure all’area interessata dall’ordinanza.

Non solo i contributi economici non bastano ad arginare il malcontento (che non riguarda solo i cittadini ma anche i sindaci dei Comuni confinanti) ma anche per chi volesse e potesse sostituire un mezzo inquinante con uno “green” i tempi di consegna dei veicoli sono lunghissimi. Vero è che l’ordinanza è stata annunciata da tempo, ma di sicuro sarebbero centinaia le persone oggi impreparate, il 1 marzo, alla necessità di lasciare la propria auto in garage.

Ricordiamo che il provvedimento adottato dal Comune di Genova non è una scelta aleatoria ma è dettato dalla procedura di infrazione aperta dall’Unione Europea per il superamento delle soglie di legge di biossido di azoto. I fondi per gli eco-incentivi arrivano dalla Regione e dipendono proprio da questa situazione che, insieme a quella di altre città, è costata una condanna all’Italia da parte della Corte Ue.

Le possibili deroghe. L’assessorato alla mobilità e l’ufficio mobilità sostenibile stanno elaborando alcune possibili deroghe. La più semplice da attuare è di tipo geografico e vedrebbe la creazione di alcuni percorsi concessi anche ai mezzi inquinanti tra le direttrici centro periferie e in collegamento con i parcheggi di interscambio. Si tratta di una soluzione che renderebbe il cambio di abitudine graduale ma che, per esempio, non aiuterebbe chi usa furgoni e auto per consegne o interventi (facchini, traslocatori, giardinieri, idraulici, e così via).

Venerdì c’è stato un primo incontro, per ora solo interlocutorio, tra Confcommercio e Confesercenti e gli assessori comunali a Mobilità e Ambiente, Matteo Campora, e al Commercio, Paola Bordilli. Le associazioni di categoria hanno sottolineato come i veicoli commerciali euro 3 siano ancora moltissimi. Ma davvero non è chiaro come potrebbe essere studiato un disegno di deroghe. E intanto manca meno di un mese all’entrata in vigore dell’ordinanza.

Che sta diventando tema di scontro anche politico. “A Genova la qualità dell’aria è pessima da anni, ma il Comune invece che pensare a strategie vere e concrete di diminuzione dell’utilizzo dei veicoli privati attraverso proposte efficaci nel tempo e sostenibili, emette ordinanze che vanno a penalizzare ancora una volta i cittadini“, attacca la consigliera del Pd Cristina Lodi.

A Tursi presenterà una mozione anche il consigliere Mattia Crucioli di Uniti per la Costituzione: “È una misura iniqua che colpisce ancora una volta le classi meno abbienti, chi in sostanza è costretto a recarsi al lavoro con la Panda o la Vespa perché non ha la possibilità di cambiare il mezzo, e i moltissimi artigiani che utilizzano furgoni per lavorare, come sottolineato da Confartigianato in una nota diffusa alla stampa questa mattina – commenta -. Di fatto la misura non servirà a ridurre significativamente l’inquinamento, poiché non è previsto un limite al traffico in sé, ad esempio con pedonalizzazioni o targhe alterne, ma semplicemente si infierisce sui mezzi privati di una specifica fetta di popolazione, quella economicamente più fragile, già duramente impattata dai rincari energetici e di tutti i beni primari”.

Non manca tuttavia chi appoggia le scelte di Tursi. “I sindaci dei piccoli comuni confinanti con Genova protestano per la nuova ordinanza che metterà al bando nel capoluogo i veicoli più inquinanti? Troppo comodo vivere nelle loro belle casette di campagna e villette di riviera e lasciare che i loro cittadini vengano a gasarci in città – accusa la Fiab, associazione che riunisce i ciclisti urbani -. Proprio in questi giorni è uscito il dossier Mal’aria di città di Legambiente che evidenzia come i livelli di smog siano ancora troppo alti nelle città italiane e soprattutto molto lontani dai limiti normativi previsti dall’Unione Europea per il 2030. Se fossimo già nel 2030, 72 città sarebbero fuori legge”.

Più informazioni
leggi anche
traffico centro natale
Malumori
Ordinanza anti-smog, si allarga la protesta contro i divieti della giunta Bucci
Generico dicembre 2022
Dati
Smog e biossido di azoto, Genova nella classifica delle città fuori legge
Generica
Ordinanza
Dal 1° marzo scatta la nuova ordinanza anti-smog: divieti per auto e moto in tutta Genova
Generico febbraio 2023
Ai ripari
Ordinanza antismog, l’assessore Campora: “La prossima settimana decidiamo le deroghe”
Generico febbraio 2023
Mobilità
Ordinanza antismog, possibili deroghe per chi deve usare l’auto per curarsi in ospedale

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.