Protesta

“Non toglieteci le nostre maestre”, anche i bambini in piazza per chiedere il rinnovo dei contratti precari negli asili genovesi fotogallery

Cinquanta lavoratrici e lavoratori rischiano di restare a casa da venerdì. Ma il problema è più ampio, avvertono i sindacati che non vogliono sentir parlare di privatizzazione del servizio

Genova. “Non toglieteci le nostre maestre”. E’ questo il messaggio stampato sulle bandierine sventolate dai bambini, alcuni piccolissimi, scesi in piazza con i genitori e con i sindacati per chiedere al Comune di non lasciare a casa circa 50 persone tra maestre, maestri, collaboratori e collaboratrici scolastici dei servizi educativi dagli 0 ai 6 anni.

Moltissime persone hanno manifestato nel pomeriggio davanti a palazzo Tursi, sede del Comune, in via Garibaldi per chiedere il rinnovo del contratto di questi precari e quindi della continuità del servizio degli asili nido e delle scuole dell’infanzia genovesi.

La manifestazione, che ha portato in piazza striscioni, fischietti e bandierine, è stata organizzata dai sindacati della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil e dal coordinamento Rsu del Comune di Genova. Oltre alle sigle sindacali anche diversi esponenti politici, dal Pd, a Linea Condivisa, a Sinistra Italiana e lista Sansa, dalla lista Rossoverde al M5s.

“Il contratto dei precari scade venerdì 3 marzo e si tratta di un fatto gravissimo – dice Paola Notari, funzionaria della Cgil per il Comune di Genova – il mancato rinnovo sarà causa di ulteriori difficoltà nell’erogazione del servizio perché purtroppo la questione dei 50 precari è solo la punta dell’iceberg, l’organico oggi non è sufficiente, non solo per quanto riguarda le maestre ma anche sul fronte dei collaboratori scolastici che risentono di 20 anni di mancate assunzioni”.

Nei giorni scorsi l’assessore all’Istruzione del Comune Marta Brusoni aveva assicurato che l’amministrazione era alla ricerca di una soluzione ma aveva ricordato che le assunzioni a tempo determinato erano state fatte per via dell’emergenza Covid e quindi con coperture governative che ora sono venute a mancare a livello centrale. Le maestre dicono che il problema non è solo legato ai contratti Covid e che riguarda anche i supplenti che sarebbero comunque stati chiamati.

“Il Comune di Genova deve trovare una soluzione – afferma Gabriele Bertocchi, segretario generale della Fp Cisl Liguria – un’idea potrebbe essere quella di assumere parte dei precari con contratto indeterminato e parte determinato, quello che non vorremmo accadesse mai è il ricorso all’esternalizzazione del servizio, sarebbe una vera sconfitta”.

I sindacati chiedono garanzie sui rinnovi contrattuali per i dipendenti a tempo determinato, il rafforzamento dell’organico a tutela del servizio alle famiglie, assunzioni a tempo indeterminato e condizioni di lavoro dignitose: “Oggi in piazza non vedete solo i lavoratori ma anche le famiglie – afferma Marco Vannucci, segretario provinciale genovese della Uil Fpl – questo è un tema che riguarda tutti, un Comune che in un periodo storico di calo demografico non investe in istruzione non va nella direzione giusta”.

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