Genova. In Liguria il 20% dei contratti per medici specializzandi va a vuoto, o perché nessuno li sceglie o perché gli iscritti riprovano il concorso l’anno successivo e cambiano specializzazione tramite una nuova assegnazione.
È quanto emerge da una rilevazione del sindacato Anaao Assomed che certifica in Italia “una cospicua e pressoché completa adesione a quelle scuole di specialità in cui l’attività privata e ambulatoriale rientra tra gli sbocchi lavorativi, mentre vengono abbandonate o neppure prese in considerazione quelle prettamente ospedaliere e pubbliche che sono state protagoniste nella lotta pandemica, prima tra tutte la medicina d’emergenza urgenza”.
È stata quindi analizzata l’effettiva fruizione da parte dei giovani medici dei 30.452 contratti statali banditi negli ultimi due concorsi di specializzazione (2021 e 2022). Per “contratti non assegnati” si intende un contratto che in sede concorsuale non è stato assegnato a nessun medico perché nessuno l’ha scelto. Per “contratti abbandonati” si intende un contratto che è stato assegnato ma il medico assegnatario ha riprovato il concorso l’anno successivo e ha cambiato specializzazione tramite una nuova assegnazione.
In Liguria, come anche nelle altre regioni, i numeri parlano chiaro: a fronte di 836 contratti a disposizione, ben 109 (il 13%) non sono stati assegnati e altri 62 (il 7%) sono stati abbandonati, per un totale di 171 contratti banditi a vuoto, cioè il 20% contro una media nazionale del 19%.
Anaao Assomed parla di “dati allarmanti” sulle specialità più “impopolari”: a livello nazionale la medicina d’emergenza-urgenza avrà 1.144 specialisti in meno rispetto ai 1.884 contratti stanziati (60,7%), microbiologia 191 in meno rispetto a 244 (78,3%), patologia clinica e biochimica clinica 389 in meno rispetto a 554 (70,2%). Di contro, vi è la totale fruizione di contratti di specializzazione afferenti alla chirurgia plastica e ricostruttiva, oftalmologia, malattie dell’apparato cardiovascolare.
“Il segnale giunge chiaro e forte, corroborato dai numeri: la medicina sta diventando un affare selettivo, in cui le specialità più colpite e sotto pressione durante la pandemia da Covid-19, le specialità gravate da maggiori oneri e minori onori sono in caduta libera, non hanno più appeal – commenta Pierino Di Silverio, segretario nazionale di Anaao Assomed -. Non è un problema di medici, ma di medici specialisti ed è un problema che avrà ripercussioni inevitabili sul futuro di un sistema di cure sempre più in crisi.
“L’assenza di programmazione e l’assenza di investimenti sul professionista produce effetti devastanti rischiando di desertificate alcune branche ed essere in deficit in altre. Un risultato che dovrebbe far comprendere quanto sia urgente investire sui professionisti e per rendere appetibile una professione che oggi non affascina più. Il medico ha perso la sua identità sociale ancor prima che professionale relegato a mero prestatore di opera alla stregua di un venditore di prodotto, il Paziente si è trasformato in un cliente”, prosegue.
Per Di Silverio “occorre un cambio immediato di passo e di paradigma con investimenti extracontrattuali e legislativi che riconsegnino la sanità ai professionisti. Retribuzioni adeguate, depenalizzazione dell’atto medico, aumento delle assunzioni ed eliminazione del tetto di spesa al personale che agisce ancora oggi come una tagliola su regioni e aziende foraggiando il lavoro a cottimo. Occorre integrare e dare ruolo agli specializzandi, vera forza propulsiva di un sistema vecchio e stanco. Accoglierli negli ospedali con un vero contratto, con diritti e doveri precisi e chiari, al fine di permettere loro una formazione adeguata e prospettive professionali reali, è l’unica strada, la strada maestra”, conclude.