Finale amaro

La Sampdoria Primavera sconfitta(2-1) ancora in ‘zona Cesarini’

 Rimonta del Sassuolo che ribalta la rete di Cecchini Muller, con i goal dell'ex Leone e Kumi

Sampdoria Vs Milan Primavera

Sassuolo. Continua la maledizione dei minuti finali, quelli che una volta venivano definiti ‘Zona Cesarini’…  anche oggi la Samp è capitolata all’86°, dopo una partita combattuta sotto una pioggia battente, talvolta arricchita da nevischio e grandine.

Non potendo contare su Malagrida, Paoletti e Yepes Laut (a disposizione di Stanković), oltre che sullo squalificato Montevago (espulso domenica scorsa), Felice Tufano ha deciso di consegnare al direttore di gara alessandrino Davide Gandino (coadiuvato dagli assistenti Andrea Bianchini di Perugia ed Andrea Barcherini di Terni), questa distinta:

Tantalocchi; Villa, Aquino, Miettinen; Porcu, Uberti, Cecchini, Segovia, Migliardi; Leonardi,Ivanović.                                          A disposizione: Scardigno, Zorzi, Peretti, Lötjönen, Savio, Di  Mario, Straccio, Caruana, Pozzato, Chilafi, Ntanda, Tozaj.

Una formazione abbastanza mutata, rispetto al match di andata, conclusosi in parità (1-1), con reti di Sasanelli (a gennaio passato all’Ascoli, in Primavera 2) e di Montevago, quindi entrambi assenti nella sfida odierna.

D’altronde, rispetto ai giocatori di quel 5 settembre, del gruppo di Tufano non fanno più parte i due Alessandro, Marocco e Cesari, oltre a Luca Polli, mentre sono nel frattempo arrivati – nel corso del mercato invernale – Luigi Aquino, Stefano Di Mario e Arttu Lötjönen.

Da parte sua, Emiliano Bigica, mister degli emiliani (vincitori dello scorso Torneo di Viareggio) ha risposto con questi giocatori (fra i quali è balzato ben presto all’occhio l’ex blucerchiato, Kevin Leone, sacrificato due estati fa, per abbassare la cifra da pagare al Sassuolo, per prendere Caputo  dai neroverdi), schierati col 4-2-3-1:

Zacchi; Martini, Cannavaro, Miranda, Pieragnolo; Abubakar, Casolari; Baldari, Bruno, Leone; Russo. A disposizione: Theiner, Scacchetti, Loeffen, Kumi, Ajayi, Lolli, Foresta, Cinquegrano, Ryan, Mandrelli, Zaknic, Loporcaro, Gori.

Subito in avvio, quasi a voler fornire un aperitivo di quanto è capace di fare, Leone è andato ad impegnare Tantalocchi, accentrandosi dalla sinistra, prima di concludere a rete, ma il portiere doriano, al 3°, ha dovuto addirittura superarsi con una doppia parata (la prima strepitosa sul colpo di testa di Cannavaro e la seconda, col corpo, sulla ribattuta di Bruno).

Tuttavia, è stato il Doria a portarsi in vantaggio, complice un liscio in area del centrocampista ghanese Salim Abubakar, che ha messo Mateus Cecchini Muller in grado di non perdonare l’errore, battendo l’incolpevole portiere Zacchi.

Il Sassuolo peraltro ha giocatori di spessore e piano piano ha costretto la Samp a rannicchiarsi nella propria metà campo, resistendo stoicamente sotto il diluvio, ma faticando a trovare ripartenze che potessero impensierire gli emiliani.

Al 23°, da un Kevin (Leone) all’altro (Bruno), con quest’ultimo che, col mancino, con giro per fortuna ad uscire, ha alzato la sfera sopra la traversa.

Stessa fine che ha fatto, la sfera, sia al 36° che al 39°, su due punizioni del regista Casolari, mentre al 41° ci è voluto un super Tantalocchi, per fermare un tiro di Baldari, che sembrava destinato in fondo al sacco e che invece si è infranto  sul goalkeeper doriano.

Per dare più consistenza all’attacco Tufano, dopo l’intervallo, ha mandato in campo Ntanda per Leonardi, ma neanche il belga è riuscito, poi, a dare a Ivanović il supporto offensivo che avrebbe potuto dare la stazza di un Montevago, soprattutto su un campo così pesante… e così il Sassuolo ha continuato a spingere sull’acceleratore e a mettere in affanno la difesa blucerchiata, finché – al 56° – Leone è andato a raccogliere una palla morta vicina alla bandierina (sembrava destinata sul fondo), accentrandosi verso la porta (con Porcu che lo ha lasciato colpevolmente andare sul piede giusto, il destro), per poi infilare alle spalle di Tantalocchi il classico goal dell’ex.

Nel tentativo di cambiare il trend del match, Tufano, al 64°, ha mandato in campo Di Mario per Porcu e Pozzato per Segovia, anche lui non troppo brillante sull’erba fradicia, mentre Bigica ha subito risposto con altri due cambi: il terzino destro argentino Cinquegrano per Martini e il centrocampista italo ghanese Kumi per Abubakar ed una decina di minuti dopo con Gori al posto di Baldari.

Justin Kumi, chissà perché inizialmente lasciato in panchina, ha offerto, anche lui (come Leone), un aperitivo al 79°, quando sbucando col piede da una mischia, ha trovato un Tantalocchi prontissimo al tuffo.

Un paio di minuti dopo lo stremato Aquino è uscito, facendo spazio al rientrante da lungo stop per infortunio, Lötjönen, mentre poco dopo usciva anche il suo avversario principe, il centravanti boa Russo, sostituito fra i neroverdi dal più guizzante attaccante, Junior Ajayi, pescato a gennaio, in Costa d’Avorio da Francesco Palmieri.

Nell’assalto finale alla porta doriana, all’86°, come detto in apertura, Kumi ha saputo sfruttare una mischia in area per battere (2-1) quel Tantalocchi, che era sembrato insuperabile, come risulterà anche al 90°, andando a deviare sopra la traversa, con la punta delle dita, una spettacolare rovesciata in bicicletta di Ajayi.

Non di meno, al 92° (dopo che quattro minuti prima, Tufano, aveva buttato in campo anche Tozaj per Miettinen), Samuel Ntanda ha avuto sul piatto la palla del 2-2, ma il tiro è finito fra le braccia di Zanchi

Così va il calcio, gioco pieno di episodi che decidono i risultati finali… ora testa all’Atalanta che arriva a Bogliasco sabato prossimo, 4 marzo, alle ore 11

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