Lettera al direttore

Aria

Inquinamento, il comitato Tutela ambientale Centro Ovest: “Agire sulle cause non sugli effetti”

Il comitato spinge su una velocizzazione dell'elettrificazione delle banchine del porto

Porto Genova

Genova.
di Enzo Tortello, presidente del Comitato tutela ambientale Genova Centro Ovest.

“E’ appena stato pubblicato il rapporto sull’ambiente di Legambiente. Nel frattempo a Genova, come in altre città, si è previsto di limitare il traffico dei veicoli più inquinanti. Come al solito, ci si dimentica ostinatamente dell’inquinamento imputabile al traffico navale. Genova è, da anni, in infrazione europea per il supero di NOx e, secondo l’inventario regionale delle emissioni (documento ufficiale fruibile da tutti), il traffico navale è la prima fonte (superiore al traffico veicolare)di Ossidi di Azoto.

Due importanti progetti sono stati appena conclusi: il progetto internazionale Aer Nostrum di ARPAL e il Progetto (finanziato da Regione Liguria) di Citizen Science condotto dall’Ecoistituto di Reggio Emilia e Genova e denominato “Sentinelle dell’Aria”, Entrambi i progetti avevano l’obiettivo di misurare l’inquinamento attorno al porto. Il progetto Aer Nostrum prevedeva l’impiego , se non erro, di 17 smart sensor ed il progetto “Sentinelle dell’aria” una rete di una decina di centraline low-cost per il monitoraggio delle polveri sottili ed una serie di campionamenti degli ossidi di azoto e dei composti organici volatili.

Questi progetti miravano a fare una “fotografia” dello stato di inquinamento dell’area portuale. Ma fare la fotografia delle situazione è del tutto inutile e dispendioso se non si prendono dei provvedimenti.
Il progetto AER Nostrum, in realtà, ha un obiettivo ulteriore e molto importante: definire dei modelli diffusionali per le sostanza inquinanti.

Ma anche qui una domanda è d’obbligo: una volta pronti i modelli diffusionali come possono venire in aiuto del cittadino?
Per ogni nave in stazionamento è disponibile il suo stato emissorio o “impronta ecologica” (viene utilizzato per calcolare, secondo standard europei, l’inventario delle emissioni).
In conclusione sulla base di quantità delle emissioni di ogni singola nave, situazione ambientale (ad esempio il vento).

Di volta in volta si dovrà decidere (AdSP) se una nave può entrare in porto e/o si deve ormeggiare ad un ponte o all’altro per minimizzare l’effetto delle emissioni sulla cittadinanza.
Se non viene compiuto questo ulteriore passo qualsiasi attività misuristica e conoscitiva sarà stata inutile.

Rammentiamo solo, per inciso, il programma che da anni proponiamo ed è tuttora valido (portato alla COP 26 di Glasgow).

Obbligatorietà ed estensione a tutto il naviglio (anche traghetti) del Blue Agreement che prevede l’uso di combustibile a basso tenore di zolfo a partire da 12 miglia dal porto;
Ingresso in porto inibito alle navi più vecchie (superiori ai 25-30 anni);
Alimentazione elettrica dalle banchine (“cold ironing”);
Divieto dell’uso in porto di scrubber in cin circuito aperto (“open loop”):
Effettuare misure dirette sui fumi “a camino”.
Ricordare che con le banchine elettrificate si elimina anche il rumore che assilla i cittadini del quartiere di san Teodoro.
In conclusione: serve agire sulle cause e non sugli effetti. Il Comune e le Istituzioni ne devono assolutamente tenere conto”

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