Recensione

I treni della felicità: quando il Nord accolse oltre 70 mila bambini del Sud nell’Italia stremata dalla guerra fotogallery

Lo spettacolo è in scena sino a sabato 25 al Teatro della Tosse e tornerà al Teatro del Ponente il 12 marzo

treni della felicità

Genova. Una storia che nei libri di storia non c’è, ma per fortuna grazie a testi, docu-film e ora spettacoli teatrali, è stata riportata alla luce. Sino a sabato 25 febbraio (ore 20:30) è in scena al Teatro della Tosse in Sant’Agostino “I treni della felicità“, una produzione Fondazione Luzzati Teatro della Tosse-Associazione Madè che ha debuttato a giugno 2022 al Festival Asti Teatro.

Nell’immediato secondo dopoguerra Teresa Noce, dirigente comunista e partigiana, mette su, con l’aiuto di tante altre donne e realtà locali (la neonata Udi – Unione donne italiane, insieme al Partito Comunista, all’Anpi e alle amministrazioni di parecchi Comuni), una delle più importanti macchine di solidarietà italiane. In un Paese stremato dalla guerra e dalla fame circa 70 mila bambini lasceranno temporaneamente le loro famiglie (soprattutto al Sud) per essere ospitati altrove, dove aggiungere un posto a tavola non era un problema. Succederà soprattutto in Emilia Romagna, dove l’agricoltura poteva sostenere nuove bocche da sfamare, ma non solo.

Ecco allora “I treni della felicità”, così furono soprannominati, anche se di felicità non ce n’era molta come si evince dai frammenti rievocati nello spettacolo: dallo struggente saluto di una madre alla bimba di quattro anni con tanto di cappotto rubato per riutilizzarlo con i fratelli rimasti, alla sensazione di abbandono provata dai bambini stessi, spesso incapaci di farsi capire. Un evento che resta nella memoria sino alla fine della vita di chi l’ha provato sulla pelle, un modo con cui tante madri che avevano perso i loro figli nella Resistenza provavano a colmare il vuoto della perdita.

La pazziella, parola napoletana che in Emilia non si sapeva come tradurre, urlata e voluta da una bimba piangente appena arrivata nella nuova famiglia, diventa così l’emblema anche di un’Italia divisa dai vari dialetti, ma che sapeva unirsi nelle difficoltà.

Nonostante tutti gli ostacoli e i drammi, è stata proprio l’ostinazione e il senso di solidarietà di quelle donne ad aver posto le basi per la rinascita del Paese, anche se è stato dimenticato: una rete che non ha voluto fare distinzioni tra figli di fascisti e di partigiani.

Lo spettacolo, che tornerà in scena anche il 12 marzo al Teatro del Ponente, è ideato e diretto da Laura Sicignano, il testo è di Laura Sicignano e Alessandra Vannucci.

Sul palco, con le musiche dal vivo eseguite da Edmondo Romano (che utilizza anche strumenti da cucina come grattugia e frusta), tre bravissime attrici che rompono la quarta parete: Fiammetta Bellone, Federica Carruba Toscano ed Egle Doria.

Ed è proprio questo a sorprendere: non si parla solo di questa storia attraverso un continuo mutare di situazioni, accenti e personaggi sul palco, ma Sicignano e Vannucci hanno colto l’occasione per riflettere sull’accudimento, sulla cura, sull’essere madre magari non avendo figli, attraverso un racconto − molto intimo e chissà quanto realmente vissuto − delle singole attrici che si mescola al filone narrativo principale.

L’effetto a volte è straniante e si assiste col fiato sospeso dall’emozione alla messa in scena, in una scenografia fatta di tavoli di legno che vengono alzati, girati, spostati dalle tre attrici e diventano treno, letto, podio; da lenzuola che diventano tovaglie, fagotti, veli.

Oltre alle date di Genova, lo spettacolo prosegue in tour fino alla fine di marzo 2023:

•             7 marzo PARMA – Teatro Due

•             8 marzo LUGO DI ROMAGNA – Teatro  Rossini

•             9 marzo  GUASTALLA REGGIO EMILIA   – Teatro Ruggeri

•             10 marzo SAN MINIATO  (Pisa) – Teatro Quaranthana

•             11 marzo SAVONA – Teatro Sacco

•             16 marzo PORDENONE Auditorium Concordia

•             18 e 19 marzo – PESCARA – Teatro Florian

•             21 e 22 marzo NAPOLI –  Casa del Contemporaneo – Sala Assoli

•             25  26  27 marzo SAMBUCA DI SICILIA (AG) Teatro L’ Idea

La scheda

ideazione e regia Laura Sicignano

testo Laura Sicignano e Alessandra Vannucci
con Fiammetta Bellone, Federica Carruba Toscano, Egle Doria
musiche di scena eseguite dal vivo da Edmondo Romano
scena Francesca Marsella
costumi Daniela De Blasio
luci, video Luca Serra
tecnica Francesca Mazzarello
foto Donato Aquaro
una coproduzione Fondazione Luzzati Teatro Della Tosse / Associazione Made’
Storie liberamente ispirate alle vite di Ida Cavallini, Rosanna De Luca, Elvira Suriani, Ada e Teresa Foschini, Maria Maddalena Di Vicino, Anna Berio, raccolte da Giovanni Rinaldi in C’ero anch’io su quel treno ed. Solferino
di Paola Zeni, in ©Gli occhi più azzurri, Le storie vere dei Treni dei bambini, Simona Cappiello. Colonnese Editore
Teresa Noce, Maria Maddalena Rossi, Luciana Viviani, Angiola Minella, Adele Bei, Miriam Mafai e centinaia di altre donne generose e intelligenti. Ma anche di Filippo Cuomo, Nanninella e di altri 70 mila bambini.
Si ringrazia Silvia Neonato e la Biblioteca UDi di Genova.
Con il patrocinio di Udi, Udi Genova Aps, Anpi Genova

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