Genova. L’appuntamento è per sabato 4 febbraio alle 10 nella piazzetta di via Torbella (incrocio via Berlioz) per un presidio di protesta e informativo contro la Gronda.
Lo organizza Unione Popolare, che ribadisce la contrarietà all’opera e “al modello di sviluppo predatorio di cui è espressione”.
Per questo il movimento si impegna a realizzare iniziative di sensibilizzazione, avvalendosi di esperti del settore e invita popolazione, associazioni e comitati al presidio di protesta e informativo.
“Dopo un cosiddetto dibattito pubblico − si legge nella nota − animato da una forte contrapposizione popolare, Aspi ha scelto una soluzione che presenta palesi difetti di progettazione e assurde criticità, intollerabili persino in una matricola universitaria. Siamo di fronte a un progetto desueto, che prevede opere che non tengono conto delle nuove infrastrutture diventate operative (o che lo saranno a breve): terzo valico, nodo ferroviario, ponte S. Giorgio, nuovi svincoli autostradali di Cornigliano, la “Guido Rossa”, la preesistente e ignorata “Strada del Papa”, eccetera”.
Unione Popolare contesta: “L’errata analisi dei flussi portuali delle merci che viaggiano nella direttiva nord/sud e non est/ovest, ed un progetto che obbliga ad allungare di molti chilometri questo tragitto; 65 km di nuovi tracciati, 24 viadotti per 5 km, 23 gallerie per un totale di 50 km, moltissime delle quali in zone amiantifere, 390 pozzi e sorgenti a rischio, 11 milioni di mc di rocce movimentate con centinaia di camion in giro per la città (dati presenti sul sito di Autostrade); l’impianto di trattamento rocce amiantifere a Bolzaneto, per il quale non si potrà garantire la totale tutela della salute circa le dispersioni di polveri nell’aria (è sufficiente inalare una sola fibra di amianto per ammalarsi di tumore). Il tutto, nell’ignavia della nostra amministrazione, che accavalla progetto su progetto, senza prendere in considerazione l’ovvia necessità di un sistema di trasporto integrato”.