Monito

Fincantieri avverte Genova: “Senza l’ultima fase il ribaltamento a mare non sarà risolutivo”

L'ad Folgiero insiste per il "ribaltamento a terra": servono altri 600 milioni. Toti: "La nostra capacità ci aiuterà a ottenere ulteriori investimenti"

Fincantieri, presentata a Sestri Ponente la gigante Scarlet Lady

Genova. “Quello che si è fatto” con il ribaltamento a mare “è molto rilevante”. Tuttavia “è chiaro che il progetto finisce con la fase a terra e con il bypass che sostituisce l’attraversamento ferroviario, che è fondamentale per sbloccare la produttività del cantiere. Senza quella fase l’investimento precedente non dispiega gli effetti sperati, quindi è molto importante che si consideri un’operazione unica”.

È il monito che arriva da Pierroberto Folgiero, amministratore delegato di Fincantieri, a margine della “cerimonia della moneta” che segna l’inizio dell’assemblaggio della Explora II nel bacino di Sestri Ponente. Si tratta della prima nave extralusso commissionata da Msc in costruzione a Genova, seguita da altre due unità gemelle nei prossimi anni.

L’opera chiamata generalmente “ribaltamento” si base infatti su tre fasi. La prima, corrispondente alla messa in sicurezza idraulica dei rii Molinassi e Cantarena, vale 157 milioni dovrebbe concludersi alla fine di quest’anno. La seconda, cioè il riempimento a mare e la creazione del nuovo super-bacino, cuba 480 milioni e terminerà alla fine del 2024. La terza sarà l’espansione verso monte (compreso lo spostamento della ferrovia) ed è quella su cui il successore di Giuseppe Bono oggi lancia il suo avvertimento.

“Lo dico per dare il senso che è un investimento unico. Se facciamo velocemente le prime due fasi e non riusciamo a fare la terza non si raggiungono gli effetti sulla produttività e il ribaltamento rimane spurio”, insiste Folgiero. La stima dell’investimento necessario è di 600 milioni, non ancora deliberati da Governo e Parlamento.

Il presidente ligure Giovanni Toti è fiducioso: “Servono sempre soldi per fare molti investimenti, ma credo che la capacità dimostrata dalla Liguria e da Genova di usare al meglio i soldi investiti siano un ottimo biglietto da visita per ottenerne altri. Il percorso di sviluppo di certo non è finito ma mette a terra oltre 10 miliardi di euro, credo sia la prima volta nella storia di questa città e questa regione”.

Sul tema anche Christian Venzano, segretario generale della Fim Cisl Liguria: “Lo stabilimento di Fincantieri è un’eccellenza internazionale che la città di Genova deve salvaguardare. Basti pensare che la costruzione di una sola nave di classe Explora genera un impatto superiore a 2 miliardi di euro sull’economia italiana, mentre sotto il profilo occupazionale la sua realizzazione richiede oltre 7 milioni di ore/uomo di lavoro e l’impiego medio di 2.500 persone per circa due anni. Per questo motivo ci auguriamo che il progetto del ribaltamento a mare del cantiere di Sestri ottenga in tempi rapidi i finanziamenti necessari al suo completamento. Una volta ultimati i lavori, Genova ospiterà uno dei cantieri più grandi e innovativi d’Europa, con importanti ricadute sull’economia e sull’occupazione”.

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