Genova. Inizieranno a giugno, probabilmente da Voltri e Nervi, i lavori per i quattro assi di forza del trasporto pubblico locale interamente serviti da nuovi bus elettrici. Lo ha spiegato l’assessore alla Mobilità Matteo Campora durante una commissione sul tema nel Municipio Bassa Valbisagno. “L’ipotesi è quella di partire da Ponente e Levante, o comunque di avviare due assi in parallelo – ha precisato l’assessore -. Nei prossimi tre anni avremo molti cantieri in città e questo comporterà disagi, ma per avere un trasporto pubblico efficiente a volte servono sacrifici”.
Progetto esecutivo e lavori sono stati affidati a gennaio al raggruppamento di imprese formato da Colas Rail, Icm e Leonardo che dovranno realizzare l’infrastruttura per i mezzi elettrici (compresi i semafori “intelligenti” concepiti per dare loro precedenza agli incroci) e le nuove fermate, oltre 300 lungo i 96 chilometri complessivi delle quattro linee.
Nel frattempo procedono le attività relative al primo lotto, quello delle rimesse Staglieno e Gavette (con l’ipotesi Guglielmetti sempre sul tavolo ma fuori da questa partita). Terminata la conferenza dei servizi, i lavori inizieranno proprio da quest’ultima in primavera, appena sarà pronta l’area tampone in cui collocare gli autobus termici attualmente in servizio. Dopodiché sarà il turno di via Bobbio, dove il progetto contempla anche un parcheggio di interscambio su due piani.
Una delle novità riguarda corso Sardegna, dove passerà l’asse che collegherà piazza Galileo Ferraris con la zona di Campi attraversando tutto il centro e Sampierdarena. Il nuovo assetto prevede due corsie centrali riservate ai mezzi pubblici con due filari di alberi ai margini, scelta che aveva creato allarme a Marassi e San Fruttuoso per la perdita di posti auto. Una stima provvisoria in base allo studio di fattibilità parlava di un saldo negativo di 200 stalli, senza contare quelli cancellati nella parte terminale dove verrà creato il nuovo capolinea, sia per la linea di forza sia per i bus collinari.
“Ma nel progetto esecutivo abbiamo fatto passi avanti con l’obiettivo di avere un saldo della sosta pari a zero“, ha assicurato Alberto Bitossi, project manager degli assi di forza. “Abbiamo studiato un modo per mettere parcheggi anche tra un albero e l’altro – ha aggiunto Campora -. La soluzione iniziale era bellissima, ma sottraeva troppi stalli. In questo modo dovremmo trovare un buon compromesso”. Tuttavia, come chiarito dai tecnici del Comune, la variante non dovrebbe compromettere le aiuole verdi ai margini delle corsie dei bus.
Altri parcheggi per Marassi e dintorni potrebbero essere recuperati sulla piastra davanti allo stadio: “Abbiamo visto che l’indice di occupazione del parcheggio di interscambio è molto basso – continua l’assessore – quindi si può pensare di destinare quell’area ai residenti”. Da studiare poi il futuro del mercato rionale di via Tortosa: in realtà si tratterà solo di spostare i banchi collocati tra corso Sardegna e piazza Galileo Ferraris. Un’ipotesi è il trasloco in via Monticelli (dove tra l’altro non dovrebbero più passare bus Amt).
Altro tema che ha messo sull’attenti residenti e ambientalisti è quello degli alberi: con la riqualificazione di corso Sardegna quelli attuali dovranno essere tutti abbattuti e sostituiti. Quanto tempo ci vorrà per recuperare le chiome perdute? “Saranno piantati esemplari di acero platanoide della maggiore taglia possibile per la messa a dimora, cioè 4-5 metri – ha risposto per il Comune l’architetto Agostino Macor -. Non parliamo di una situazione come quella del mercato, dove non si poteva fare altrimenti”.
Sembra del tutto confermato, invece, il taglio delle linee collinari a Marassi. Lo studio preliminare prevedeva l’attestamento in piazza Galileo Ferraris per 82 e 356 (fuso insieme al 37) e la cancellazione del 47. “Il preferenziamento semaforico funziona solo se sull’asse riservato passano pochi mezzi, altrimenti è come non averlo. Questo è l’unico modo per garantire frequenze elevate“, hanno spiegato i tecnici di Amt. L’interscambio, assicurano, “sarà veloce e comodo” e inoltre “rispetto a oggi saranno offerte molte più destinazioni, perché si potrà arrivare ipoteticamente fino a Campi senza cambiare mezzo in centro”.
Il project manager Bitossi ha confermato che l’asse della Valbisagno (da Prato alla Foce) sarà gestito con la tecnologia flash charging, cioè senza bifilare, con punti di ricarica rapida ai capolinea e alle fermate. Per tutti gli altri assi – compreso quello che attraverserà corso Sardegna – si sfrutteranno i cavi già in funzione nel tratto centrale, mentre nel resto del percorso i bus marceranno a batterie. La gara per i 145 veicoli sarà bandita “tra fine 2023 e inizio 2024” e si tratterà di mezzi simili a quello in prova avvistato ieri in città. Il progetto, finanziato con 471 milioni di cui 177 milioni con Pnrr, pesano le scadenze europee che impongono di chiudere i cantieri entro giugno 2026. Ai quattro assi si aggiunge quello della Valpolcevera, per cui si prevede un project financing pubblico-privato che “dovrebbe essere finanziato a brevissimo”, ha assicurato Campora.
Nella sala consiliare di piazza Manzoni ha tenuto banco ancora la polemica sull’orario di convocazione della commissione, con uno strascico di accuse dell’opposizione nei confronti del presidente Angelo Guidi. “La convocazione di questa commissione – ha replicato la sua presidente Sonia Baldelli – era stata chiesta dai gruppi di minoranza insieme ad altre due, questo ha comportato necessariamente la convocazione di tre commissioni in 15 giorni e lo svolgimento nei successivi 15, come prescrive il regolamento. Ma ho ritenuto che fosse interesse di tutti avere la presenza dell’assessore. Capisco che le 8.30 siano un orario un po’ meno agevole, ma è stato dettato dalla scelta di concordare l’appuntamento con l’agenda dell’assessore”.
“Era difficile trovare altri spazi, non avevamo altre disponibilità di tempo – ha ribadito Campora -. Questa è solo la prima commissione sui quattro assi, certamente il tema non si esaurisce oggi e sono disponibile a programmare più commissioni anche in orari diversi”. Venerdì mattina alla stessa ora si replica sul discusso progetto dello Skymetro, il prolungamento della metropolitana su una sopraelevata da Brignole a Molassana (e in prospettiva fino a Prato). L’assessore non ha escluso l’indizione di un’assemblea pubblica su entrambi gli argomenti.