Le indagini

Ansaldo Energia, la procura dispone una perizia sul macchinario che ha causato il grave infortunio

Le indagini corrono su tre fronti. Restano "stabili nella loro gravità" le condizioni del 36enne Simone Bonori

Sciopero incidente Simone Bonori

Genova. Una perizia tecnica sulla parte mobile del tornio, che staccandosi e sfondando la paratia di protezione, ha causato ieri il gravissimo infortunio al 36enne Simone Bonori, operaio specializzato di Ansaldo Energia che lavorava al reparto media meccanica dell’azienda.

Le condizioni di Bonori restano “stabili nella loro gravità” conferma in serata la direzione dell’ospedale San Martino: Bonori è tuttora in coma farmacologico e al momento non è previsto un intervento chirurgico.

Questa mattina nella sede di Ansaldo c’è stato un blitz di Asl3 e procura, con il sostituto procuratore Michele Longo e l’aggiunto che coordina il gruppo che si occupa degli infortuni sul lavoro Francesco Pinto. E’ stato acquisito anche parecchio materiale cartaceo relativo ai macchinari.

Sono di fatto tre i fronti su cui procederanno nei prossimi giorni gli accertamenti: oltre a quello, più diretto e tecnico sul pezzo che si è staccato, si indaga anche in generale sulla vetustità dei macchinari: il tornio è stato prodotto nel 1980 e revisionato nel 2009 (l’azienda in serata ha precisato che quello del 2009 era un ‘refurbishement’ ma l’ultima manutenzione era stata eseguita a gennaio 2023, quindi poche settimane prima dell’incidente). Un terzo aspetto su cui la procura vuole fare chiarezza è la paratia di protezione che crollando sotto il peso e la forza del pezzo è finita in faccia all’operaio: la paratia avrebbe avuto un rinforzo rivettato, quindi forse troppo debole per reggere a un carico eccessivo, ma saranno solo le complesse indagini tecniche a fornire le risposte.

Quello che è certo è che stamattina gli operai di Ansaldo hanno reagito compatti e sono scesi in piazza con sciopero e corteo per chiedere risposte all’azienda: dopo mesi di scioperi e proteste l’annunciata ricapitalizzazione da parte di Cassa depositi e prestiti dovrebbe arrivare a marzo.

“Quella di oggi è una giornata di tristezza ma anche una giornata di rabbia – ha detto stamattina prima del corteo il coordinatore dell’Rsu Federico Grondona – le responsabilità di quanto è accaduto saranno accertate dalla magistratura ma non possiamo non fare una riflessione, la macchina su cui lavorava Simone è del 1979, ha 44 anni, chiunque potrà capire il grado di sicurezza che ti può dare una macchina di 44 anni fa, anche se è certificata”.

“Non si tratta di un problema di cultura della sicurezza, come ieri ha detto Rixi, la sicurezza è un problema di investimenti, bisogna metterci dei soldi, o si comprano macchinari nuovi o noi su questi macchinari non lavoriamo più, ci vadano a lavorare i dirigenti. Ecco a cosa serve la ricapitalizzazione”, ha concluso il sindacalista.

Ieri in una nota Ansaldo Energia aveva espresso “profonda costernazione per il gravissimo incidente in cui è rimasto colpito un lavoratore e segue con grande apprensione l’evolversi del decorso ospedaliero” precisando di avere prodotto “tutta la documentazione richiesta dalla Asl con l’obiettivo di fare immediata e piena luce sull’accaduto”.

Domani alle 12 è previsto un incontro tra l’azienda e i sindacati dove la direzione proverà a illustrare cosa è successo ieri.

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