Genova. “Sono venuto a dirti che sono io il vincitore e che da oggi smetto di lavorare”, un uomo entra nella tabaccheria L’Arcobaleno, in via Del Lagaccio. Sono le quattro del pomeriggio e a parlare è il centesimo cliente che nelle ultime ore, inevitabilmente, ha fatto una battuta sull’evento dell’anno. Nel negozio, che oltre a essere tabaccheria e ricevitoria è una cartoleria-giocattoli punto di riferimento anche per i bambini del quartiere, è stata giocata una delle 90 schede del Superenalotto che ieri hanno centrato il “6” più remunerativo della storia: 370 milioni di euro complessivi.
“Chi ha vinto i 4 milioni ha giocato 5 euro, la scheda del sistema nazionale l’ho scelta io personalmente – dice sorridendo il titolare della tabaccheria, Furio Di Bioglio – in questi casi, non vorrei dire, ma ci starebbe un regalino“. Funziona così, d’altronde. C’è una deontologia del gioco, dal Lotto ai giochi più recenti, in base alla quale chi vince trova il modo di ringraziare con una piccola percentuale il rivenditore.
Alla tabaccheria L’Arcobaleno, peraltro, non è la prima volta che viene centrato un 6. Nel giugno del 2013 vennero vinti, con una scheda, 726.901 euro. Davanti al bancone c’è ancora una grafica della Sisal che certifica l’Arcobaleno come “tabaccheria fortunata”.
Bocche cucite su chi sia stato il vincitore, o la vincitrice, dei quattro milioni ma non è difficile immaginare che il tabaccaio sappia benissimo di chi si tratta. La via non è turistica o di passaggio per grandi flussi esterni. Nel quartiere tutti conoscono tutti. Una cosa è certa: “Chi ha vinto abita al Lagaccio e questo significa che quasi certamente non è già un milionario“, dice il negoziante.