Aula rossa

Tricapodanno, la minoranza chiede conto delle spese ma il vicesindaco: “Procedimento lineare, narrazioni di stampa fantasiose”

In consiglio comunale tre articoli 54 sulla vicenda dell'inchiesta della procura sugli affidamenti senza gara di diversi servizi per gli eventi di fine anno in città

Generico dicembre 2022

Genova. “Siamo convinti che il procedimento sia stato trasparente e lineare e siamo rammaricati dei tentativi palesi di screditare iniziative che hanno dato lustro alla città”. Così il vicesindaco di Genova e assessore al Bilancio Pietro Piciocchi nella sua risposta agli articoli 54 – interrogazioni a risposta rapida dei consiglieri comunali – sul tema del “Tricapodanno”, dei costi sostenuti e della relativa inchiesta della procura. Piciocchi ha anche attaccato alcuni media per la “certa narrazione unilaterale, arbitraria e fantasiosa” sull’utilizzo di espressioni come “appalti spezzatino” e “superamento delle soglie”, e ha sottolineato come i dirigenti che hanno firmato i documenti siano balzati “agli onori della cronaca in violazione dei più elementari diritti costituzionali” motivo per cui “l’amministrazione ha dato mandato all’avvocatura di attuare misure a tutela dell’ente stesso e dei propri dirigenti”.

Nel lungo intervento del vicesindaco (che ha puntualizzato anche con un post sui social) non sono arrivate, però, le risposte chieste dai consiglieri del M5s Fabio Ceraudo, di Genova Civica Ariel Dello Strologo e del Pd, Rita Bruzzone, sugli effettivi costi sostenuti dall’amministrazione, diretti e indiretti, per il capodanno in piazza De Ferrari e per le altre iniziative collegate. Piciocchi ha chiesto di poter integrare la risposta in seconda battuta ma la minoranza non ha accordato la possibilità dicendo che sarebbe stato più utile poter presentare un articolo 55 o affrontare la questione in commissione.

Come noto, la procura di Genova ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di turbata libertà degli incanti. I dubbi dei pm che si occupano di reati contro la pubblica amministrazione sono relativi agli appalti collegati alla notte di San Silvestro e al periodo delle festività e alla norma che prevede di assegnare fondi pubblici tramite gara per gli importi superiori a 40mila euro. Le determine nel mirino sono quattro e riguardano 165mila euro destinati a Publitalia 80 (società concessionaria del gruppo Mediaset) per la trasmissioni di spot in tv, due determine per complessivi 140mila euro alla società Duemila Grandi Eventi per i concerti del 29 e 30 dicembre al porto antico, e 134mila euro alla Genetiko Communication, legata al gruppo Mediaset, per il “supporto organizzativo” dell’evento di piazza De Ferrari.

Il Comune già nei giorni scorsi, con una nota, aveva spiegato che la procedura era corretta in base alla normativa: da un lato la deroga prevista per il limite dei 40mila nelle circostanze in cui è impossibile ricorrere a una pluralità di contraenti o l’opportunità di rivolgersi ad un determinato soggetto, fornendo una adeguata motivazione, dall’altro lato l’innalzamento delle soglie a 139mila euro in nome del Pnrr in funzione di “misure di rafforzamento delle strutture amministrative di accelerazione e snellimento delle procedure”. La procura di Genova, appunto, vuole capire se siano state indicate le motivazioni che consentono il primo genere di deroghe e se l’organizzazione di eventi e campagne di comunicazione rientrino nel secondo genere.

“Non siamo contro il marketing per la città – ha detto Fabio Ceraudo, capogruppo del M5s – ma per quello a fini personali, Bucci non pago dello staff numeroso tra comunicatori e videomaker ha scelto di spendere altri 6mila euro per un video di saluti natalizi, e questo è solo la punta dell’iceberg di una politica malata di megalomania e alimentata con le tasse dei cittadini. Vero che Genova ha avuto un palcoscenico nazionale a Capodanno ma non si possono sempre giustificare i mezzi con i fini”.

“Siamo qui non per giudicare ma come organo di vigilanza e come tale chiediamo estrema chiarezza – ha detto Rita Bruzzone, Pd – che qualcuno ci spieghi in aula o in commissione, quanto è costato il Tricapodanno alla collettività e per quale motivo, siamo convinti che sia una questione etica e non solo giuridica”.

Ariel Dello Strologo, capogruppo di Genova Civica, ha aggiunto: “Serve chiarezza sul rispetto delle norme da parte dell’amministrazione, e se davvero quella del Capodanno fosse una delle occasioni in cui era possibile superare le soglie, serve poi sapere davvero quale siano stati i costi sostenuti dal Comune, con la speranza che la stessa trasparenza sia poi dimostrata in Regione, perché stiamo vivendo un momento difficile in cui anche i servizi primari rischiano di venire meno e i cittadini hanno diritto di sapere se i soldi vengono utilizzati bene”.

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