Genova. È scontro in Regione sugli aumenti tariffari sui treni regionali liguri previsti dal contratto di servizio con Trenitalia valido fino al 2032. Dal 1° gennaio i biglietti sono aumentati dal 6% al 9% e gli abbonamenti del 3%. Pd e M5s hanno chiesto alla giunta di intervenire contro gli aumenti rivedendo gli accordi con l’azienda, mentre per l’assessore ai Trasporti Augusto Sartori si tratta di un “lievissimo aumento per avere treni moderni e confortevoli“.
“La Regione Liguria intende intervenire sul contratto di servizio con Trenitalia 2018-2032 per garantire agli utenti e ai pendolari liguri treni efficienti e in numero adeguato, con costi in linea con le altre regioni italiane? – si chiede Paolo Ugolini del Movimento 5 Stelle – Dal 1° gennaio di quest’anno sono aumentate le tariffe ferroviarie regionali in Liguria, nonostante fossero già più care del 70% della media di tutte le altre regioni italiane. I comitati pendolari di sigla, accreditati in Regione, ricordano peraltro che gli aumenti di tariffa sulle tratte non sono dovuti all’inflazione, ma a una precisa scelta politica programmata volta a coprire gli onerosi costi dell’affitto di 48 nuovi treni Rock, Pop e Jazz. Treni che non possono, peraltro, viaggiare oltre Imperia. Una beffa.
“Per l’assessore Sartori bisogna rassegnarsi all’aumento dei biglietti dei treni perché programmati e quindi inevitabili, anzi, annuncia che ci saranno aumenti fino al 2032. Di fronte a queste affermazioni sorge spontanea una domanda: ma da che parte sta la giunta regionale? Degli utenti o dell’azienda? – attacca il collega Armando Sanna del Pd -. La verità è che la Regione Liguria è completamente supina alle richieste di Trenitalia. Il contratto di servizio, dopo il crollo del ponte Morandi, andava completamente riscritto, considerando la necessità di agevolare e promuovere gli spostamenti su ferro, visti gli innumerevoli cantieri autostradali e i conseguenti disagi. Invece questa giunta non ha fatto nulla. Ha lasciato tutto com’era e ora dice che dovremo accettare aumenti fino al 2032 in cambio di treni nuovi, che arriveranno tra otto anni, nel frattempo ci teniamo un servizio spesso contestato dagli stessi pendolari per qualità e frequenza dei convogli”.
Per l’assessore Sartori “il lieve rincaro dei biglietti è necessario perché, come più volte detto, entro la fine dell’anno avremo la consegna degli ultimi dieci nuovi treni per un totale di 48 previsti dal contratto di servizio sottoscritto nel 2018 dalla Regione Liguria con Trenitalia. Ad oggi, ed in totale dal 2018, risultano infatti in servizio sulla rete ligure 38 nuovi elettrotreni regionali – 5 complessi Jazz, 15 Pop e 18 Rock – che hanno permesso di definire standard di qualità in progressivo miglioramento sui principali indicatori di performance, come puntualità, regolarità, composizioni e di garantire alla clientela le più innovative tecnologie di bordo, quali people counter, videosorveglianza live e wi-fi. A fine anno, quindi, l’età media della flotta ligure si attesterà a 4,8 anni a fronte dei 27 di inizio 2018: i liguri ora non viaggiano più su carrozze vecchie e malandate”.
Secondo l’assessore della giunta Toti, di recente subentrato a Gianni Berrino, quella di Pd e M5s è “l’ennesima polemica sterile, demagogica e che non porta a niente di costruttivo“. Gli aumenti tariffari, “6% di media di cui appena 3% per gli abbonamenti, sono previsti anche per finanziare l’ammodernamento degli impianti di manutenzione e l’upgrade tecnologico. Ricordo anche che nel 2019, 2020 e 2021 abbiamo sospeso gli aumenti per la tragedia del Ponte Morandi e per la pandemia. Quelli di quest’anno – conclude Sartori – sono stati in linea con la maggior parte delle Regioni del Centro-Nord Italia e nettamente inferiori rispetto all’indice nazionale dei prezzi al consumo nel mese di dicembre 2022 che risulta aumentato del 11.6% su base annua come comunicato dall’Istat”.