Tre punti d'oro

Sampdoria Primavera: 3 punti d’ossigeno puro con l’Inter

 Vittoria (2-1) che vale doppio contro i nerazzurri

Sampdoria Vs Milan Primavera

Bogliasco. Complimenti a Felice Tufano, che – come ha fatto Dejan Stanković con Nuytinck e Lammers, non si è fatto problemi a buttare subito nella mischia l’appena arrivato finlandese Arttu Lötjönen e così – sotto la direzione arbitrale della terna Giordano di Novara, Festa di Avellino e Pizzoni di Frattamaggiore – la Sampdoria Primavera si è schierata con questo 3-4-1-2: Tantalocchi; Lötjönen (17° Peretti), Aquino, Miettinen; Porcu (68° Savio), Uberti, Cecchini, Migliardi; Malagrida; Montevago, Ivanović (68° Conti).

A disposizione: Scardigno, Zorzi, Pellizzaro, Straccio, Pozzato, Polli, Ntanda, Leonardi.

Cristian Chivu, mister nerazzurro, ha risposto con questa formazione,comprendente anche uno dei figli di Dejan e cioè Aleksandar Stanković.

Inter (4-3-3): Botis; Nezirević (86° Dervishi), Fontanarosa, Di Pentima, Pelamatti; Kamate (72° Esposito), Stanković , Martini (72°Andersen); Owusu (86° Di Maggio), Zuberek, Iliev.

A disposizione: Calligaris, Tommasi, Guercio, Grygar, Stabile, Bonavita, Sarr, Biral, Stante.

E’ stata la tramontana a farla da padrona, sulle alture di Bogliasco, ma l’aria fresca ha creato subito un lampo in campo, con Ivanović che (voglioso di sfruttare la presenza del  mister della prima squadra in tribuna, per mettersi in mostra), al 4°, si è involato sulla destra e ha messo in mezzo un bel cros per Montevago, la cui pronta girata in porta, è stata deviata in corner dalla difesa nerazzurra.

Sulla susseguente esecuzione, perfettamente calciata da Migliardi, sul secondo palo si è fatto trovare indisturbato Malagrida, che di testa ha sbloccato il risultato (1-0).

Non sono passati nemmeno tre minuti, che sempre su corner di capitan Migliardi, questa volta è stata la testa di Cecchini a  sfiorare il raddoppio, che tuttavia è arrivato al 14°, con un’incornata al bacio di Montevago, capace di mettere sul secondo palo un lungo traversone di Malagrida, che così, in meno di un quarto d’ora aveva già messo a referto un goal ed un assist.

Vento e freddo hanno costretto il neo arrivato  Lötjönen a chiedere il cambio, al 17°, per una sospetta contrattura al flessore della coscia sinistra e Tufano lo ha sostituito con l’ex interista Peretti (altri ex Cecchini ed Uberti).

Bel salvataggio, al 18° di Tantalocchi, uscito a valanga, in mischia,  sui piedi dell’italo ghanese Enoch Owusu.

Al 27° il primo giallo del match se lo è aggiudicato il terzino destro dell’Inter, Alem Nezirević, per fallo su Migliardi, sempre pronto a proiettarsi in avanti sulla fascia sinistra.

Al 37° la Samp ha rischiato grosso, per una punizione (palla trattenuta col corpo da Miettinen) battuta dal giovane Stanković e messa fuori, di poco, dal difensore (capitano) Fontanarosa.

Al 40° ancora Tantalocchi  ha deviato in angolo un pericoloso tiro del bulgaro Nikola Iliev, il più in palla dei milanesi.

Al 46° altro brivido doriano, per una punizione di Stanković, che ha sfiorato il palo alla destra di Tantalocchi e così le squadre sono andate negli spogliatoi col doppio vantaggio dei ragazzi di Tufano, bravi a sfruttare al 100% i vantaggi derivanti dall’aver avuto il vento a favore.

Ma, come si sa, dopo l’intervallo, i campi vengono invertiti e così tutto il secondo tempo è stato giocato dalla Samp contro vento, peraltro aumentato di intensità col calare del sole.

I primi allarmi sono arrivati quasi subito, anche a causa di un’ammonizione ad Aquino, al 49°, che ha indotto il centrale di Tufano ad ammorbidire i suoi interventi (e la boa avanzata dell’Inter, il polacco Jan Zuberek è giocatore di ottimo livello), tanto è vero che al 54° Tantalocchi è stato bravo a metterci una pezza, a seguito di una triangolazione dello stesso, con Iliev e Pelamatti (terzino mancino che ha spinto molto).

I guai sono arrivati proprio da questa parte, poco dopo il 60°, per una discesa dell’incontenibile Iliev (liberato sulla fascia da Zuberek), freddo nell’assist a Martini, che non si è fatto pregare nel piazzare in rete la palla dell’1-2, un goal che ha riaperto la partita e costretto Tufano a correre ai ripari con un doppio cambio (Savio per Porcu e Conti per Ivanović, col contemporaneo cambio tattico al 3-5-1-1).

Chiaramente l’Inter ha profuso ogni sforzo per cercare il pari, con cambi offensivi fatti da Chivu (Esposito e Andersen per Kamate e Martini e poi Maggio per Owusu), tali da sbilanciare la squadra con un 4-2-4, rischiando anche di prendere il terzo goal, come ad esempio all’85°, quando su  cross di Savio, Conti ha cercato il goal del secolo, ma ha mandato la palla in mezzo al bosco, ma soprattutto al 90° con Montevago, liberato in corridoio, solo  davanti a  Botis, che è riuscito a ribattergli il tiro col corpo.

Per portare negli spogliatoi i tre punti, sono stati così necessari altri 5 minuti di sofferenza, con una grande mischia in area tra il 91° ed il 92° ed un ultimo brivido al 95° per un colpo di testa del gigante danese Silas Andersen, finito sopra la traversa difesa da Tantalocchi.

Esultanza finale, quando l’arbitro Giordano ha emesso il triplice fischio, perché i tre punti incamerati hanno davvero un valore doppio.

 

 

 

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.