Rapallo. Il Comune di Rapallo ricorrerà al Tar della Liguria impugnando il bando di gara sulla gestione integrata dei rifiuti urbani nel bacino del Tigullio pubblicato da Città Metropolitana. Un bando che potrebbe permettere ad Amiu di arrivare all’affidamento del servizio per praticamente tutta la provincia genovese. La decisione, già annunciato, è della giunta comunale e segue quella di altri Comuni che non condividono il lavoro svolto in maniera ritenuta inadeguata ed espresso nel bando stesso.
“Sono stati riscontrati diversi elementi di criticità, pregiudizievoli per gli interessi del Comune di Rapallo – si legge nella delibera di giunta – tra cui l’erronea determinazione da parte della Città Metropolitana di Genova dell’importo posto a base di gara per il Comune di Rapallo, con specifico riguardo alla contabilizzazione degli oneri conseguenti alla smaltimento dei rifiuti indifferenziati, con correlativa lievitazione dei costi del servizio che sarà affidato in esito alla procedura di gara sia per il Comune sia per gli utenti”.
E inoltre “Mancato recepimento in sede di predisposizione del Capitolato della procedura di gara, di elementi caratterizzanti il servizio in essere presso il Comune di Rapallo, già segnalati a Città Metropolitana e a decisione è della giunta comunale e segue quella di altri Comuni che non condividono il lavoro svolto in maniera ritenuta inadeguata ed espresso nel bando stesso. Per altro i ricorsi erano stati annunciati qualora il bando non avesse risposto alle esigenze espresse dai Comuni e prospetta maggiori oneri a carico dell’Ente”.
Per difendere gli interessi del Comune nel procedimento, è stato incaricato l’avvocato Luigi Cocchi, del foro di Genova. I Comuni che non condividono il bando confezionato dalla Città metropolitana temono tre fattori. Primo che non vengano espletati tutti i servizi svolti attualmente che si differenziano da Comune a Comune, ma garantiscono un servizio che tenga anche conto dei flussi turistici. Secondo: i Comuni rivieraschi hanno raggiunto percentuali di differenziata che il capoluogo non si sogna neppure. Infine: l’unificazione del servizio potrebbe riservare un aumento della Tari.