Genova. Sanzioni più dure e 9 punti di penalizzazione per la Juventus, ammende invece invariate per le altre società coinvolte, tra loro anche Sampdoria e Genoa. È questo in breve quanto chiesto oggi dal procuratore federale, Giuseppe Chine’, nell’udienza per la riapertura del processo sportivo sulle plusvalenze, dopo la richiesta di revocazione della sentenza di archiviazione.
Come riportato dall’Ansa, Chinè ha inoltre chiesto alla corte della Figc anche 16 mesi di inibizione per Agnelli, 20 e 10 giorni per Paratici, 10 mesi per Cherubini e 12 mesi per tutti gli altri consiglieri.
Per quanto riguarda invece gli altri club, come detto, le multe restano invariate rispetto alla somma avanzata nel primo processo di aprile: 195mila per la Sampdoria, 320mila per il Genoa, 42mila per l’Empoli. Ad esse si aggiungono anche le ammende nei confronti di Parma (338mila euro), Pisa (90mila euro), Pescara (125mila euro), Pro Vercelli (23mila euro) e Novara (8mila euro).
Ma non solo, immutate anche le sanzioni richieste per i 52 dirigenti coinvolti, ad eccezione di quelli della Juventus per i quali sono stati aggiunti 4 mesi di inibizioni rispetto al primo processo. Nel dettaglio per la Sampdoria, la richiesta è stata di 12 mesi per Massimo Ferrero e 8 mesi e 20 giorni a Massimo Ienca, mentre per il Genoa 6 mesi e 10 giorni per Enrico Preziosi e 10 mesi e 15 giorni per Alessandro Zarbano. Inibizione anche per Fabrizio Corsi dell’Empoli (11 mesi e 15 giorni) e altri dirigenti di Serie B.
Una volta terminato l’intervento del procuratore Chinè, che ha spiegato di avere ora a disposizione nuovi elementi di prova, tra cui anche intercettazioni e documenti, la parola è passata ai legali dei club, con la Juventus che ha già presentato la sua memoria difensiva. Ora alla corte della Figc spetterà la decisione di valutare se ci sono le condizioni di riaprire o meno il processo.