Tragedia

“Sarai per sempre nelle nostre vite”, al funerale l’addio straziante delle amiche di Giulia Donato

Nella chiesa di Pontedecimo, a pochi passi dalla casa dove la giovane è stata uccisa. Non ci sarà alcun funerale, invece, per l'uomo che le ha tolto la vita prima di suicidarsi

Genova. Un sole accecante, palloncini bianchi davanti alla chiesa di San Giacomo Maggiore a Pontedecimo e tanti giovani, ragazzi e ragazze come lei, per dare l’ultimo saluto a Giulia Donato, la 23enne uccisa mercoledì scorso con un colpo di pistola dal fidanzato Andrea Incorvaia, 32 anni, che poi si è tolto la vita.

Il femminicidio, il primo del 2023 in Italia, è avvenuto a pochi metri dal luogo del funerale, in via Anfossi, nella casa della ragazza, probabilmente mentre lei stava dormendo.

La guardia giurata che ha ammazzato Giulia, invece, non avrà un funerale. Il cadavere dell’uomo sarà accolto dagli spazi collettivi del cimitero di Staglieno. Una volontà espressa dalla famiglia di Incorvaia che, è emerso, era da tempo in cura per depressione ma possedeva l’arma da fuoco in quanto dipendente di una società di vigilantes.

Il corpo di Giulia Donato sarà seppellito nel cimitero di Campomorone, sempre in Valpolcevera, e non – come si era pensato inizialmente – a Sestri Ponente, nello stesso cimitero dove riposa per sempre Azzurra, la figlia di Giulia, nata due anni fa prematura e morta ad appena un mese.

Al funerale le tante amiche della 23enne hanno abbracciato la madre e la nonna, in attesa davanti alla chiesa. Un dolore trattenuto ed espresso fra lacrime silenziose per una tragedia a cui nessuno riesce ancora a rassegnarsi. “Sarai per sempre nelle nostre vite, con il tuo sorriso e il tuo sguardo capace di scaldare i cuori”, uno dei messaggi lanciati dall’altare al termine della funzione dalle amiche della ragazza. E poi quella citazione di Harry Potter: “Giuro solennemente di non avere buone intenzioni“, quella frase che la 23enne – hanno spiegato le coetanee – aveva fatto sua.

Nel frattempo proseguono le indagini della squadra mobile, coordinata dal sostituto procuratore Francesca Rombolà e diretti da Stefano Signoretti e Ivan Currà. Si cerca, quanto meno, di individuare i contorni della vicenda: una storia troncata dalla ragazza, una relazione tossica che però era ripartita dopo Capodanno. Forse Incorvaia sperava in un ritorno di Giulia sui suoi passi e di fronte a un diniego ha perso la testa e l’ha uccisa. Si attendono anche i risultati degli esami tossicologici effettuati sul corpo del femminicida-suicida.

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