La sentenza

Pacchi bomba ai magistrati di Torino: anarchici assolti anche in appello

Secondo l'accusa sarebbero stati fabbricati a Genova ma la Corte d'assise d'appello ha confermato l'assoluzione già pronunciata in primo grado

striscioni anarchici, cospito

Genova. Sono stati assolti anche in appello per non aver commesso il fatto i tre anarchici arrestati dal Ros nel 2019 perché ritenuti gli autori dei pacchi bomba inviati nel 2016 a due magistrati torinesi e al direttore del Dap di Roma.

L’accusa era di attentato. La procura generale aveva chiesto 18 anni e quattro mesi per Giuseppe Bruna, 49 anni, 17 anni per Robert Firozpoor, 23 anni, di origine iraniana, e Natascia Savio, 35 anni.

I tre anarchici, ora assolti, erano accusati di aver spedito tre pacchi esplosivi, intercettati prima che venissero recapitati, ai pm torinesi Roberto Maria Sparagna e Antonio Rinaudo, impegnati in indagini sugli anarchici, e a Santi Consolo, all’epoca direttore del Dap di Roma. I tre, secondo gli investigatori, si erano incontrati a Genova e qui avevano organizzato e assemblato i pacchi bomba. Per gli inquirenti sarebbero stati traditi da un dettaglio: in una delle buste era rimasta una targhetta del prezzo che aveva un negozio di articoli cinesi del capoluogo ligure. Attraverso le telecamere erano stati ricostruiti gli spostamenti e si era risaliti alla loro identità.

Natascia Savio ha cominciato anche a leggere, a mo’ di spontanea dichiarazione, un comunicato a sostegno di Alfredo Cospito ma è stata interrotta dal tribunale in quanto considerata dichiarazione “non pertinente” con il processo in corso.

Fuori dal tribunale questa mattina una ventina di anarchici aveva dato vita a un presidio a sostegno dei tre imputati. E sempre stamani alcuni striscioni in solidarietà ad Alfredo Cospito e “contro le galere e le autorità” sono comparsi in piazza San Lorenzo.

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