Genova. Avanti nel segno della continuità. È questa la cifra che distingue la nomina di Marco Damonte Prioli al vertice dell’ospedale San Martino, mossa – ufficializzata in serata con una conferenza stampa – con cui la Regione mette riparo all’improvvisa scomparsa del direttore generale Salvatore Giuffrida. L’indicazione della giunta Toti è chiara: non cambiare nulla rispetto al percorso tracciato.
“La linea politico-sanitaria è quella di proseguire con una direzione che si è interrotta prima della sua fine e che aveva avviato un percorso molto positivo di riqualificazione e rilancio del policlinico che deve andare avanti – chiarisce il governatore -. Abbiamo dato mandato di continuare con la stessa linea e con la medesima squadra. Dal punto di vista della gestione del San Martino non cambiano i nostri progetti”.
“Sono onorato di questa possibilità, ringrazio il presidente per la fiducia”, esordisce Prioli in collegamento video dall’autostrada. Nato nel 1964, una lunga carriera da dirigente alle spalle, ha passato gli ultimi due anni alla guida della Asl 2 Savonese. “È una sfida ambiziosa, il policlinico è già oggi un punto di eccellenza ma ci sono tutti gli spazi per poter crescere, in termini di professionalità e di posizionamento dell’istituto a livello nazionale e internazionale – prosegue -. L’obiettivo è fornire sempre servizi di altissima qualità ai cittadini. Credo che la collaborazione tra ospedale e università ci debba portare a questi risultati”.
“È una scelta non da poco, riguarda un pezzo importante della sanità in Liguria, in termini di cura, ricerca e budget. Marco era da subito nel gruppo di testa delle persone su cui abbiamo riflettuto”, aggiunge Toti. In realtà l’investitura è arrivata dopo il rifiuto del super manager Giuseppe Profiti, che andando al San Martino avrebbe dovuto rinunciare ad altri incarichi. L’insediamento però non avverrà subito: “Andranno espletate le procedure di rito tra cui l’intesa con l’Università e il passaggio col ministero trattandosi di un Irccs – spiega il presidente ligure -. Ci vorranno alcune settimane: ci diamo il mese di febbraio per chiudere le partite in Asl 2 e far partire tutto questo dal 1° marzo“.
La sua direzione “sarà nel solco tracciato da Salvatore Giuffrida, anch’io ho fatto parte di quella squadra – conferma l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola -. Porterà il San Martino a stabilizzarsi e crescere non solo nella cura delle persone ma anche nella ricerca, nell’innovazione, nella sinergia con l’Università di Genova. È un impegno gravoso, sono certo che è un uomo coraggioso e ce la farà. Darò tutto il mio supporto perché il progetto lanciato da Salvatore Giuffrida sia portato a compimento”.
“Il policlinico San Martino è una realtà fondamentale in cui investiamo risorse con personale qualificato. Questi sono stati due anni molto proficui di rapporti virtuosi, con la nomina di Prioli il percorso continuerà. Abbiamo motivato un percorso di supporto col territorio. Stiamo estendendo questo modello anche sotto l’impulso della Regione”, sottolinea il rettore dell’Università di Genova, Federico Delfino.
Lo spostamento di Prioli genera a cascata un vuoto da colmare sull’Asl savonese. “È chiaro che la scopertura della Asl 2 andava ponderata, ma alla fine tenendo insieme costi e benefici riteniamo che sia la scelta migliore – riflette Toti -. Immaginiamo che la via di un commissario sino a fine marzo sia la via per scegliere più compiutamente”. Commissario che, con ogni probabilità, sarà Luca Stucchi, attuale direttore generale della Asl 1 Imperiese.
Potrebbe essere il preludio a un accorpamento a Ponente? Toti chiarisce: “Quand’anche vi fosse un commissario a scavalco, un commissario unico, questo non comporta, da un punto di vista della pianificazione strategica della sanità, alcun progetto di riduzione del numero delle aziende sanitarie sul territorio ligure“. Ciò che si farà nel frattempo sarà la costruzione di una nuova short list da cui attingere per le figure apicali della sanità, visto che nel frattempo è stata aggiornata quella del governo. Un passaggio che, spiega il presidente, dovrebbe essere compiuto “alla fine della primavera” per poi fare una scelta definitiva anche sulla Asl 2.