Difesa

Mareggiate, il Comune studia un super progetto per proteggere tutto il litorale genovese

Piciocchi: "Commissionato uno studio mai fatto prima, in 3-4 mesi le risposte. Nel 2026 il ripascimento strutturale di tutte le spiagge coi detriti dello scolmatore"

mareggiata genova

Genova. Dighe soffolte, scogliere artificiali, pennelli, ripascimenti. Mentre a Genova si contano ancora una volta i danni della mareggiata – per fortuna non assimilabili allo storico evento del 2018 – il Comune prepara un piano di difesa integrale della costa con una serie di opere che serviranno a evitare le conseguenze più distruttive da Ponente a Levante. Compresa la spiaggia di Sturla, dove oggi la storica associazione sportiva fa i conti con la devastazione provocata da onde alte sei metri, lamentando l’assenza di interventi strutturali più volte promessi ma mai realizzati.

“Abbiamo commissionato uno studio idraulico molto importante, mai fatto in questi termini, che in 3-4 mesi dovrà darci una panoramica di tutti gli interventi necessari per la difesa complessiva del litorale al netto degli interventi che stiamo facendo o che faremo a breve – annuncia l’assessore ai Lavori pubblichi Pietro Piciocchi -. Discuteremo anche con la Regione di tutti questi aspetti. L’idea è arrivare nel corso di questo mandato alla definizione di interventi prioritari su tutto il litorale, Sturla compresa”.

“Su questo tema abbiamo fatto il punto circa una settimana fa – aggiunge l’assessore alle Politiche del mare Francesco Maresca -. Siamo in contatto con gli uffici regionali che si occupano di ambiente per capire quali possano essere le strutture migliori, compatibilmente con le norme in materia, e abbiamo parlato anche con l’Autorità portuale. È una richiesta che ci arriva soprattutto dagli stabilimenti balneari”.

Sul tavolo per ora non ci sono ipotesi concrete, così come è ancora tutto da definire il quadro economico. Da escludere che possano trovarsi spazi all’interno del Pnrr, che, “per scelte fatte dai governi, al tema della resilienza e del dissesto idrogeologico dedica pochissime risorse – osserva criticamente Piciocchi -. Dovremo istruire progetti importanti e dovremo trovare i finanziamenti, ma confido che ci riusciremo nel rapporto di collaborazione coi vari ministeri. Ora la priorità è avere i progetti”.

Tuttavia alcuni interventi sono già in fase di progettazione o esecuzioni in diversi punti del litorale cittadino. A Murcarolo sono in programma due scogliere di 30 e 16 metri per difendere la spiaggia dall’erosione, ripristinando i pennelli frangiflutti spazzati via dalle onde e aggiungendo ulteriori massi dal peso compreso tra le 6 e le 10 tonnellate l’uno. A Nervi sono previste due opere distinte: una barriera artificiale di scogli lunga 100 metri, larga 5 e profonda 2 metri davanti alla Marinella, e una barriera sottomarina larga 8 metri e profonda dai 3 ai 4 metri all’entrata del porticciolo.

A Voltri c’è il progetto di un pennello ricurvo lungo 100 metri e alto 2 metri e mezzo sulla sponda destra del torrente Leira. Una diga soffolta è prevista nell’ambito della trasformazione di piazzale Kennedy a completamento del Waterfront di Levante, per proteggere il futuro parco sul mare immaginato da Renzo Piano. E per Boccadasse, cinque anni fa sventrata dalla mareggiata, il Comune stava già vagliando la possibilità di posare un’altra diga soffolta. “Tutti le vogliono, ma i giudizi tecnici sono molto disparati”, avverte però Piciocchi.

In realtà un passo avanti si farà a valle della messa in sicurezza definitiva del Bisagno: “Un’opera importantissima – ricorda ancora il vicesindaco con delega ai Lavori pubblici – sarà fatta nel 2026 e sarà il ripascimento strutturale di tutte le spiagge coi detriti dello scolmatore. È una prescrizione già in carico alla ditta che deve eseguire i lavori. È la prima difesa costiera, la più importante insieme ai pennelli”.

Intanto il Comune risponde al “grido di dolore” della Sportiva Sturla, che teme danni nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro, con una pesante incognita sul futuro: “Ho chiamato il presidente, ci vedremo venerdì – spiega Piciocchi -. Il primo tema è consentire all’associazione di avere il risarcimento. Per una questione burocratica non avevano potuto accedere ai fondi per i danni della mareggiata del 2018, stavolta vorrei che costruissimo fin dall’inizio i presupposti per ristorarli”.

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