Genova. C’è chi torna dalla vacanze di Natale e si ritrova la casa svaligiata dai ladri e chi, al contrario, al rientro, scopre nella cassetta della posta un pacchetto inatteso con all’interno un anello griffato Cartier. Il 2023 è iniziato con una sorpresa per un genovese residente nel centro storico. Peccato che quell’anello, a un’analisi neppure troppo approfondita, sia risultato una patacca. Dietro al curioso episodio potrebbe nascondersi una truffa.
Nei giorni scorsi altre persone in Italia hanno ricevuto lo stesso anello con le stesse modalità. Sulla busta indirizzata all’inquilino, senza errori, un mittente – Pang Qinda – e la provenienza dalla città di Jiangmen City, Guangdong, una provincia costiera della Cina Sudorientale. Nessuna ricevuta o fattura, solo un indirizzo e un numero di telefono cinese.
A Roma una donna che ha ricevuto l’anello finto Cartier ha presentato denuncia alla polizia dicendo di essersi vista anche sottrarre circa 250 euro dalla carta di credito dopo che, nei giorni scorsi, aveva ricevuto una strana mail in cui le si chiedevano 2000 euro per un acquisto effettuato on line. Non è detto, però, che gli accadimenti siano collegati fra loro.
Il genovese che ha ricevuto l’anello farlocco, e che nelle prossime ore sporgerà denuncia, non ha notato negli ultimi giorni né strani addebiti sulle carte né mail particolari o spam sospetti.
La vicenda non è del tutto nuova. Già nel 2020 in Italia era successo a diverse persone di ricevere pacchi non attesi con oggetti di lusso contraffatti, gioielli, foulard firmati e altro ancora. In quel caso sì c’erano stati addebiti di carte di credito dirottati su siti cinesi sospetti dopo acquisti effettuati on line. Nel 2020 la “truffa” dei beni di lusso recapitati a casa, curiosamente, vedeva le missive provenire da Wuhan, al tempo nota soprattutto come presunto epicentro dell’epidemia Covid.