La Spezia. Questa mattina la polizia salirà a bordo della Geo Barents, su disposizione della prefettura della Spezia, per effettuare tutti gli accertamenti necessari a capire se la nave ormeggiata da sabato pomeriggio a Calata Artom abbia o meno violato il decreto Piantedosi sui salvataggi in mare.
L’imbarcazione di Medici Senza Frontiere, arrivata alla Spezia – come stabilito dal governo – con 237 migranti, prima di mettersi in viaggio verso nord ha effettuato tre diversi salvataggi, due in più di quanto “concesso” dal decreto. “Non c’erano altre navi nelle vicinanze delle barche dove si trovavano le persone che abbiamo salvato, sarebbero sicuramente morte, abbiamo agito in base al diritto della navigazione”, hanno ribadito più volte da Medici Senza Frontiere.
“È giusto che si rispettino leggi, che si dia un ordine alle cose, ma francamente non la ritengo una priorità” ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti intervenendo stamani a Tg1 Mattina e rispondendo alla domanda se ritenesse l’impianto del decreto Piantedosi efficace per gestire i flussi. “Sulle Ong non sono un esperto, ma in generale mi sembra un tema molto marginale – ha aggiunto – La maggior parte dei migranti arrivano con barchini, barchette, mezzi di fortuna con le tragedie che si lasciano alle spalle, le Ong sì e no ne portano il 10%. È giusto dare un codice di regolamentazione, ma non sarà il fattore che cambierà la storia dell’immigrazione nel nostro Paese”. Toti ha concluso: “Ho ritenuto corretto che il ministro Piantedosi individuasse porti di sbarco nel Nord per solidarietà nazionale ai porti del Sud che ogni settimana sono interessati da queste operazioni, una o due navi tra Genova e La Spezia non cambieranno la vita della Liguria“.
Posizione differente da quella espressa dal sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini: “Spero che il decreto Piantedosi venga applicato perché la democrazia è basata sul rispetto delle leggi, chi non le rispetta mette a rischio il patto di convivenza tra cittadini e Stato”. Lo sbarco dei migranti a bordo della Geo Barents non ha creato grandi tensioni in città, anzi si sono vissuti anche momenti di collaborazione e solidarietà, ma ad alzare la temperatura è stato, l’altra notte, l’episodio della presunta fuga di tre uomini, positivi al Covid, dall’ospedale di Sarzana. Per questo gli altri 17 profughi con coronavirus saranno trasferiti in una struttura a Genova che garantisca maggiore sicurezza e controllo.
Dopodiché in Liguria resteranno solo venti uomini adulti, tra Savona e Genova, con 13 minori non accompagnati alla Spezia, oltre ad alcune donne e uomini che necessitano di cure mediche urgenti. Gran parte dei 237 migranti raggiungeranno strutture in altre regioni, della Lombardia, del Piemonte, del Veneto, dell’Emilia e della Toscana. Altri 95 migranti sono sbarcati ieri a Marina di Carrara dalla nave Ocean Viking della ong Sos Mediterranèe.
Tornando alle indagini sulla Geo Barents, non si sa precisamente per quanto tempo la nave dovrà restare bloccata in porto ma a quanto pare le procedure non solo veloci. La prefettura ha imposto, visti i casi di Covid, la sanificazione della nave da parte di una ditta esterna e solo dopo di questa potranno a salire a bordo i poliziotti per scandagliare registri, diari di bordo, verbali e registrazioni. In caso di accertata violazione, per Medici Senza Frontiere, scatterebbe una pesante sanzione.
(l’immagine in apertura di articolo è fornita dall’ufficio stampa di Medici Senza Frontiere)
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