Genova. “Trovo davvero di pessimo gusto, un’immensa mancanza di rispetto dover arrivare a mettere in scena uno ‘spettacolo’ del genere” Giovanna Donato – ex compagna di Andrea Cerulli, una delle 43 vittime del crollo del Ponte Morandi e esponente del Comitato in ricordo delle vittime – commenta così la notizia dello spettacolo I mille del ponte.
Lo spettacolo in scena al teatro Modena di Sampierdarena da oggi, martedì 31 gennaio, a domenica 5 febbraio, promosso dal Teatro Nazionale di Genova, scritto da Massimiliano Lussana da un’idea di Pietrangelo Buttafuoco. Dopo il crollo del Ponte ad oggi sono stati innumerevoli i prodotti culturali per ricordare e commemorare la tragedia del 14 agosto 2018, ma “I mille del ponte” è il primo centrato sulla costruzione del viadotto autostradale.
Poi Giovanna prosegue: “È vero che viviamo in momento storico davvero assurdo, nel significato più assoluto della parola. Il Ponte Morandi è crollato per incuria, per negligenza, per arrivismo di una società privata, in uno Stato che non ha svolto un lavoro di controllo. Sono morte 43 persone“.
“Il Ponte Morandi era un tratto autostradale, era un bene pubblico. Aver ricostruito sul quel tratto di strada, aver ricostruito un altro ponte – bellissimo lo ammetto – non è stato altro che un atto dovuto perché era l’unica via fondamentale di comunicazione in Liguria. Proprio per questa straordinarietà dell’evento sono state by passate tutte le leggi, le regolamentazioni, i permessi, la burocrazia che normalmente esiste per la costruzione di un’opera” continua ancora Giovanna.
E incalza: “Il Ponte San Giorgio è stato costruito perché il ponte Morandi è crollato!!! Non c’è nulla di esaltante, di trionfante, di rinascita, di ‘esempio Genova’. Tutto questo lo sarebbe stato se avessero chiuso i ponte Morandi prima del 14 agosto 2018 e ne avessero costruito un altro più sicuro. Allora sì che le frecce tricolori dovevano solcare i cieli di Genova e festeggiare”.
“Arrivare addirittura a farne uno spettacolo teatrale, che sarà sicuramente palcoscenico di disgustose sfilate di autorità dal petto gonfio di gloria, è davvero un’assurdità – conclude – ma del resto siamo in Italia: i ponti crollano, le società accusate vengono ripagate da uno Stato assente se non complice; i ponti crollano e i processi sono interminabili; i ponti crollano e diventano un esempio, un esempio di un paese assurdo. Vergogna!”.