27 gennaio

Giorno della Memoria, Dello Strologo: “Il rischio è che la Shoah venga strumentalizzata”

Cerimonia ufficiale a Palazzo Ducale, Bucci: "Le amministrazioni devono avere la forza di reagire, con le leggi razziali non lo fecero"

Generico gennaio 2023

Genova. “Il rischio che vedo oggi? È quello di usare la Memoria in modo sbagliato: è difficile pensare che le nuove generazioni non sappiano che c’è stata la Shoah, ma è più difficile invece capire come evitare che Shoah venga strumentalizzata. Penso agli stadi, alla politica, ci sono situazioni in cui, pur sapendo, se ne fa un uso distorto”. È il monito di Ariel Dello Strologo, consigliere della comunità ebraica di Genova e oratore ufficiale della cerimonia per la Giornata della Memoria a Palazzo Ducale.

Nella sala del Maggior Consiglio presenti il sindaco Marco Bucci, il vicepresidente del Consiglio regionale Armando Sanna, il prefetto di Genova Renato Franceschelli e le massime autorità civili e militari della provincia.

“C’erano le leggi razziali in Italia, e le leggi razziali sono quelle che hanno generato il trasferimento delle persone nei campi di concentramento – ha ricordato Bucci -. Molti genovesi invece si sono prodigati per aiutare le persone a scappare e rifugiarsi, le amministrazioni non hanno fatto questo. Io ho chiesto scusa a nome della città qualche anno fa, quando abbiamo dato la cittadinanza onoraria a Liliana Segre perché non abbiamo reagito come avremmo dovuto. Oggi dobbiamo impegnarci perché le amministrazioni abbiano la forza di reagire, anche solo se ci sono barlumi che questo possa accadere. Oggi non vedo rischi, ma bisogna porre attenzione”.

“Dobbiamo fare in modo che non diventi un rituale noioso, come ha detto la senatrice Segre – ha commentato Franceschelli -. Noi ci proviamo ogni anno con il lavoro che fa il tavolo che prepara questo evento che raccoglie tantissime espressioni della città, soprattutto la scuola. Mi auguro sia l’antidoto a una manifestazione fatta solo di retorica perché sia sempre viva e attuale. Bisogna rendersi conto che fascismo, nazismo, razzismo non sono nati per caso un giorno nel centro dell’Europa. Sono sentimenti che si consolidano e nascono da pensieri più o meno bislacchi e purtroppo anche quest’epoca forme di razzismo, di terrapiattismo, di bullismo, di discriminazione ce ne sono e dobbiamo essere capaci a intercettarle ed evitare che si consolidino nella nostra società”.

“Il Giorno della Memoria è soprattutto consapevolezza di ciò che non vogliamo mai più essere, è la ferma volontà di condannare ogni forma di violenza e intolleranza. Ma è anche insegnare ai nostri giovani a scegliere con coscienza, senza commettere gli errori del passato, coltivando l’uguaglianza e il rispetto per tutti. Come diceva Primo Levi un segnalibro della memoria che non dovrà mai essere tolto”, rimarca il presidente della Liguria Giovanni Toti.

“L’Olocausto è la pagina più brutta della storia europea, dove popoli che si credevano assolutamente culturalmente avanzati hanno dimostrato di non rispettare quei valori basilari su cui si fondano i diritti fondamentali dell’uomo – aggiunge Edoardo Rixi -. La persecuzione nei confronti del popolo ebraico è stata sicuramente una pagina nera della storia europea e mondiale. È un elemento che di deve far riflettere anche in prospettiva per andare a individuare quei principi che non sono derogabili da parte di nessuno, mai e comunque. Per l’Europa è stato il momento più basso della sua storia”.

Durante la commemorazione sono stati premiati gli studenti degli istituti scolastici del primo e secondo ciclo di istruzione che hanno partecipato alla XXI edizione del concorso nazionale “I giovani ricordano la Shoah”. Sono state inoltre consegnate le medaglie d’onore concesse dal presidente della Repubblica ai cittadini italiani militari e civili ed ai familiari dei deceduti che, deportati o internati nei lager nazisti, siano stati destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra. L’importante riconoscimento sarà conferito a Domenico Franzone, Lino Rossi, Silvio Schenone, Stanislao Simeone, Pasquale Varlese, Patrizio Vedovati.  

“Ha senso continuare a dare questa testimonianza con attenzione all’evoluzione politica di tutto il mondo – ha sottolineato Gilberto Salmoni, sopravvissuto dopo la deportazione al campo di Buchenwald -. Noi siamo in piena democrazia, facciamo elezioni regolari e questo pericolo non c’è, ma potrebbe venire fuori qualcuno che promette chissà cosa, un gruppo più deciso e armato, tipo la Germania che voleva dominare il mondo”.

“Non è un compito facile perché si tratta di capire come dare valore alla Memoria nonostante sia passato tanto tempo e nonostante i testimoni non ci siano quasi più – ha continuato Dello Strologo -. La cosa più difficile per noi che non abbiamo vissuto quella storia è riuscire a diventare testimoni di ciò che non abbiamo provato. Il messaggio ai giovani è quello di cercare di rimanere parte attiva e consapevole dentro la storia, cioè di non uscire dal confronto con la realtà, affrontare i problemi, pensare alle persone che hanno più bisogno di aiuto. Il valore di questa cerimonia è quello di prendere coscienza del fatto che sono state fatte molte cose. Le scuole hanno fatto lavori straordinari, ci sono stati viaggi della Memoria, studi e approfondimenti. Però quello che dobbiamo capire e il motivo per cui siamo qui oggi è ancora che cosa c’è da fare perché questa consapevolezza sia diffusa e sia presente quando c’è bisogno”.

“Il Giorno della Memoria rappresenta un punto fermo, di così grande importanza che la Regione ebbe a legiferare su di esso, proprio per sancirne – ha esordito il vicepresidente del Consiglio regionale Armando Sanna – un ruolo concreto nel passaggio democratico, rendendolo norma vigente, elemento imprescindibile dei princìpi fondamentali su cui si poggia la nostra struttura istituzionale. E’ importante ricordare perché si mantenga una comunità coesa, indivisa, retta su piani di sovranità popolare e del suffragio universale, dove le differenze non sono ammesse, ma anzi combattute, con forza, dallo Stato di Diritto».

Il vicepresidente ha, dunque, ricordato la Seduta solenne del Consiglio regionale, dedicata al Giorno della Memoria, che si è svolta due giorni fa e la testimonianza del relatore, il professor David Meghnagi, che ha posto l’accento anche sull’importanza della funzione legislativa e sulla sua necessaria fermezza a garantire i Diritti Fondamentali, attraverso la Costituzione Repubblicana.

«Il Principio di Uguaglianza, l’universalità dei Diritti umani, che oggi sono riconosciuti dal mondo libero e sanciti dall’ONU, un tempo, nella nostra stessa Europa – ha aggiunto il vicepresidente – furono violati con modalità mai viste prima. Quello stato di diritto, distorto da ideologie figlie dell’odio, legittimò la discriminazione, il pregiudizio razziale, la rappresentazione di un “diverso” da eliminare, da cancellare dalla memoria».

Il vicepresidente ha sottolineato: «È Genova 22 marzo 2022 con la costante volontà di ricordare ciò che è stato, che si potrà evitare di ricadere nell’oblio: ecco, perché, oggi, il concetto di Memoria è così importante. Questo è il senso di questa Giornata. Un fuoco che non deve mai più spegnersi, una fiamma commemorativa, ma allo stesso tempo in grado di fornirci la luce necessaria per evitare che le coscienze tornino ad oscurarsi».

Sanna ha invitato a riflettere: «Pensiamo, perciò, quanto sia fragile ciò che oggi possa sembrare scontato e di come sia indispensabile doverlo proteggere sia come Istituzioni, sia come singoli cittadini. Ecco, perché, dopo quei
terribili eventi, la Memoria diventa il perno su cui far ruotare il nostro criterio di Democrazia e di Libertà».

Il vicepresidente ha concluso, a questo proposito, con un riferimento all’attualità: «Non si può, quindi, non pensare a ciò che sta avvenendo, proprio oggi, nell’Est Europa, in un’epoca in cui immaginare il ripetersi di un determinato contesto appariva impossibile. Questo è il senso di fragilità che dobbiamo sempre tenere a mente e, proprio per esso, come Istituzioni dobbiamo prevenire, educare, fornire tutti gli strumenti per ravvivare costantemente i basilari princìpi etici, morali e di Giustizia, che ogni Democrazia deve garantire senza alcuna sosta e che questa Regione considera capisaldi della propria stessa esistenza»

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