Genova. “Gli ultimi dati Ispra danno una fotografia molto chiara sulla gestione dei rifiuti in Liguria: nonostante un miglioramento globale della percentuale di raccolta differenziata, restano i nodi della bassa percentuale di Genova, della mancanza di impianti e dell’aumento di produzione di rifiuti pro capite”. Questo il commento della consigliera regionale della Lista Sansa, Selena Candia, sui dati Ispra che da una parte vedono la Liguria avanzare al 55,71% (2021) sul dato della raccolta differenziata ma dall’altro denotano lo scarso 39,9% di Genova, il capoluogo che da solo conta più della metà dei cittadini liguri.
“Dal punto di vista dei dati purtroppo non c’è nulla da festeggiare visto che l’obiettivo europeo era di raggiungere il 65% di raccolta differenziata entro il 2012 – sottolinea Candia -. A Genova i rifiuti continuano ad essere visti come un problema anziché una potenziale risorsa, quale potrebbero essere, se finalmente si passasse ad una gestione circolare dell’economia, e non più lineare. Quindi recuperando i materiali che scartiamo dandogli una seconda vita”.
“Nonostante gli annunci di Bucci, che ormai amministra Genova da quasi 6 anni, la gestione sostenibile dei rifiuti non è ai primi posti dell’agenda del sindaco – incalza la consigliera regionale – La Tari è tra le più alte d’Italia, manca una tariffazione puntuale, i cosiddetti cassonetti ‘intelligenti’ stanno mostrando evidenti limiti, il porta a porta non viene considerato, nuovi impianti non se ne vedono e soluzioni virtuose volte a ridurre la produzione dei rifiuti non sono all’ordine del giorno. E in questo quadro sono molte anche le segnalazioni di problemi nella raccolta dei rifiuti in diversi quartieri”.
“Noi l’anno scorso abbiamo presentato una proposta di legge in Regione sull’economia circolare in cui abbiamo immaginato una Liguria più attenta agli sprechi e al riuso, seguendo i modelli virtuosi delle leggi analoghe promulgate dalle regioni Emilia Romagna, Toscana, Veneto e Abruzzo – conclude Candia -. Se vogliamo invertire la tendenza sulla gestione dei rifiuti dobbiamo cambiare paradigma ponendoci obiettivi più sfidanti”.