L'incontro

Ex Ilva, al tavolo l’ad Morselli conferma la volontà di potenziare il ciclo latta di Genova. La Fiom: “Monitoreremo”

L'ad di Acciaierie d'Italia ha confermato la volontà di mantenere tutte le aree

Protesta ex Ilva del 19 novembre

Genova. E’ stato un tavolo, quello sugli stabilimenti ex Ilva convocato dal ministro del made in Italy Adolfo D’Urso, che ha visto la partecipazione di istituzioni, azienda e sindacati, prevalentemente incentrato su Taranto. Ma il silenzio sulla situazione degli stabilimenti del nord ha indotto i sindacati genovesi, a partire dalla Fiom, a chiedere conto degli investimenti e delle prospettive per lo stabilimento di Cornigliano. “Sollecitata dalla Fiom – spiega il segretario genovese Stefano Bonazzi – l’ad Morselli ha ribadito la volontà di mantenere tutte le aree al fine di potenziare in particolare la linea latta”.

Un passaggio atteso dai sindacati genovesi che ora però chiedono che le parole si trasformino in fatti: “Monitoreremo che quello avvenga in concreto” ha chiarito Bonazzi che ha preso atto delle dichiarazioni di Arcelor Mittal.

Critico il sindacato Usb: “Usciamo dall’incontro non soddisfatti visto che del sito genovese si è parlato in maniera estremamente marginale e vogliamo ribadire che Genova ha bisogno urgente di investimenti e di rilancio industriale anche con il raddoppiato del ciclo latta,.di garantire nuovamente un reddito dignitoso e la sicurezza dei lavoratori e non certo di cedere aree senza vere garanzie industriali ed occupazionali per tutti i lavoratori di Acciaierie D’Italia e Ilva in AS” commenta il coordinatore Fabio Ceraudo.

Sull’incontro di oggi è intervenuto anche il governatore ligure Giovanni Toti, presente all’incontro insieme agli assessori regionali al Lavoro Augusto Sartori e allo Sviluppo Economico Andrea Benveduti: “Il confronto di oggi per arrivare ad un nuovo Accordo di Programma per l’impianto di Taranto deve essere un’occasione per analizzare anche l’Accordo di Programma siglato nel 2005 dal governo di allora con tutti gli Enti locali, l’Autorità Portuale e i sindacati per lo stabilimento di Cornigliano che, come è noto a tutti, è strettamente connesso alla produzione di Taranto”.

“A Genova – ricorda Toti – vige tutt’ora l’accordo di programma sottoscritto dopo la chiusura delle aree a caldo da Regione, Comune, sindacati, Autorità Portuale e il concessionario dell’epoca. Fermo restando che l’obiettivo di crescita della produzione e la transizione all’elettrico sul lungo periodo nell’impianto di Taranto sono fondamentali per il futuro della siderurgia italiana, credo che questo nuovo accordo di programma debba coinvolgere anche Genova in termini di investimenti, tempistica e soprattutto in termini di livelli occupazionali. Inoltre – continua il presidente – le aree concesse all’ex Ilva a Genova, oltre un milione di metri quadrati di grande importanza per lo sviluppo della città, sono connesse ai volumi di produzione: se questi venissero rimodulati, si potrebbe pensare a un nuovo utilizzo di queste aree. L’auspicio – conclude – è che questo Accordo di Programma per Taranto permetta di rivedere e ammodernare anche lo stabilimento produttivo di Genova”.

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