Preoccupazioni

Commissione Sicurezza, il Siap: “Il Comune vuole sovrapporre competenze di vigili e poliziotti”

Traverso: "Non possiamo permetterci che le politiche sulla sicurezza locale condizionino le scelte organizzative della polizia di Stato"

polizia pattuglia giorno centro

Genova. Anche il Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia) è stato audito durante i lavori della commissione consiliare del Comune di Genova del 16 gennaio sull’argomento sicurezza. L’esito viene definito preoccupante dal segretario nazionale e provinciale Roberto Traverso.

“Le risposte politiche sulla sicurezza le abbiamo dovute ascoltare dal comandante della polizia locale Giurato e non dall’assessore Gambino. Un monologo con contenuti distanti da un modello di sicurezza integrata che dovrebbe prevedere un vero coordinamento istituzionale sulle politiche della sicurezza. Una posizione che conferma la mancanza di un coordinamento istituzionale sulla sicurezza tra il Comune di Genova e le forze dell’ordine in una città di una regione infiltrata da organizzazioni di mafia e ‘ndrangheta”.

L’obiettivo del Siap era quello di dare un contributo costruttivo basato su fatti oggettivi, dimostrando che senza coordinamento istituzionale tra le forze in campo non si può produrre sicurezza integrata.

“Purtroppo abbiamo assistito a un monologo politico da parte del comandante della polizia locale che ha smentito la nostra posizione con dati distanti dalla realtà operativa in essere a Genova, senza darci la possibilità di replicare e confermare che la linea politica del Comune di Genova sulla sicurezza è quella di tentare di sovrapporsi alle competenze istituzionali della polizia di Stato, ragionamento ovviamente non riferito agli operatori della polizia locale. Un comandante che in pratica si è sostituito all’assessore, visto che ha concluso i lavori della commissione entrando nel merito di considerazioni politiche e non tecniche”.

Traverso auspica che si possano costruire dei reali momenti di confronto sulla sicurezza a Genova e in Liguria, vista l’importanza del dialogo istituzionale tra le forze in campo e che non si debba più assistere “a sterili monologhi che ricadono sulla sicurezza dei cittadini. Nel capoluogo di una regione come la Liguria, interessata dall’azione criminale di organizzazioni di mafia e ‘ndrangheta, non possiamo permetterci che le politiche sulla sicurezza locale condizionino le scelte organizzative della polizia di Stato distogliendo risorse all’attività investigativa”.

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