Portofino. La Regione sospende per cinque anni i limiti alla caccia nell’area contigua al parco regionale di Portofino. È la decisione contenuta in una delibera adottata lo scorso 28 dicembre dalla giunta regionale con un’obiettivo chiaro: ridurre la popolazione di cinghiali, anche (ma non solo) per contrastare la diffusione della peste suina. Una “bellissima mossa a sorpresa”, la definisce ironicamente il consigliere regionale di Linea Condivisa, Gianni Pastorino.
Le “aree contigue” sono disciplinate da una legge nazionale del 1991 e sono una sorta di zone “cuscinetto” tra le aree protette e il territorio circostante, pensate per permettere l’espansione delle specie oggetto di tutela. Col provvedimento proposto dal vicepresidente Alessandro Piana, la Regione sospende l’efficacia della classificazione “per tutto il periodo di vigenza del Priu” il piano regionale di interventi urgenti, approvato a inizio dicembre, che prevede un incremento degli abbattimenti di cinghiali del 180% su base annua, e comunque “non oltre il 6 dicembre 2027”. In questo modo, vicino ai confini del parco di Portofino, potranno esercitare l’attività venatoria tutti i cacciatori e non solo i residenti.
Nelle motivazioni della delibera si spiega che “l’area contigua rappresenta una zona ad elevata criticità a causa della diffusa presenza dei cinghiali, che rappresentano un grave motivo di pregiudizio della salvaguardia delle colture, delle infrastrutturazioni minute del territorio, dei valori paesaggistici che esse rappresentano, e della stessa pubblica incolumità, come già più volte segnalato dalle amministrazioni locali”. Inoltre l’area “ricade nella zona soggetta a restrizioni per il controllo e l’eradicazione della peste suina africana, nella quale la caccia al cinghiale è consentita in ogni forma” ed “è caratterizzata da una rilevante concentrazione di cinghiali, che rende necessario un elevato numero di interventi di controllo a tutela della pubblica incolumità e delle attività agrosilvopastorali”.
“Questa politica regionale ha come riferimento un mondo venatorio retrivo e ideologico – attacca il consigliere Pastorino -. Siamo certi infatti che anche nel mondo della caccia non tutti la pensino in questo modo. Queste sono le battaglie della Lega, del deputato Bruzzone e di tutti coloro che continuano a ritenere i parchi come un limite e non una prospettiva di sviluppo culturale, sociale ed economico di un territorio. Così facendo si uniscono le politiche nazionali con quelle regionali in una logica di mancanza di tutela del territorio che fa veramente spavento”.
“In questo Paese siamo esattamente questo: capaci di fare condoni edilizi come quello di Ischia e poi piangere su quanto avviene, non pensare allo sviluppo e alla tutela di un territorio ma agli interessi di pochi, siano questi di origine venatoria o di origine edilizia. Così la giunta Toti, mentre preparava feste e lustrini, ha detto esattamente cosa ne pensa del suo territorio. Per questo come Linea Condivisa – conclude Pastorino – presenteremo un atto urgente per chiedere spiegazione di quanto sta avvenendo”.