Genova. “Ormai ci troviamo a soccorrere pedoni investiti un giorno sì e l’altro pure. Prima o poi qualcuno ci muore tra le braccia. Bisogna intervenire subito”. A parlare è Tabata Lagomarsino, da otto anni parrucchiera di via Montaldo, la strada sulle alture di Staglieno che collega il centro di Genova alla Valbisagno tramite piazza Manin. L’ingresso della sua attività si trova a pochi metri dall’attraversamento pedonale a metà della via che giovedì scorso è stato teatro dell’ennesimo incidente: una donna travolta da una moto mentre camminava sulle strisce, finita all’ospedale in gravi condizioni. Sull’asfalto si notano ancora i segni tracciati dagli agenti dell’infortunistica.
“La via di sera è totalmente buia, le strisce pedonali non sono illuminate. E soprattutto questa è una strada di scorrimento, il rettilineo consente ad auto e moto di raggiungere una velocità da Indianapolis. In più molti hanno l’abitudine di superare il bus alla fermata”, racconta Lagomarsino che in otto anni ha soccorso innumerevoli feriti di fronte al suo negozio. “Siamo sempre noi a intervenire e a raccogliere i cocci. Il ragazzo del supermercato ogni volta esce coi sacchi di ghiaccio. Ormai ci manca solo la cassetta del primo soccorso. Una settimana fa un altro investimento, la settimana precedente un altro ancora. Non si può andare avanti così”.
Commercianti e residenti si stanno organizzando per avviare una raccolta firme con l’obiettivo di mettere in sicurezza gli attraversamenti pedonali di via Montaldo. “Servono anzitutto lampioni per illuminare bene le strisce, per noi sarebbe già una manna. In passato si era parlato di un semaforo a chiamata, dicono tutti che è impossibile perché non permetterebbe di far defluire il traffico e comunque avrebbe dei costi. Ma la vita umana credo sia più importante”. La polizia locale? “La vediamo solo per fare i rilievi dopo gli incidenti e per fare raid punitivi quando ci sono motorino parcheggiati sui marciapiedi. Forse, se ogni tanto ci fosse qualche agente a rilevare la velocità, sarebbe un deterrente”.

Il problema è avvertito anche in altri punti della strada: sulle strisce pedonali disegnate in curva poco prima del rettilineo finale che conduce a via Bobbio, ma anche davanti alla scuola Giovine Italia. “Per fortuna – osserva Tabata Lagomarsino -. c’è un vigile in pensione che tutti i giorni, al mattino, all’ora di pranzo e al pomeriggio quando i ragazzi fanno il tempo pieno, si offre volontario e ferma il traffico per far attraversare in sicurezza”.
Segnalazioni che sono già sbarcate in Municipio così come a Palazzo Tursi. Un paio di settimane fa l’assessore alla Sicurezza Sergio Gambino aveva parlato di attraversamenti pedonali rialzati per aumentare la sicurezza coi fondi assegnati dal ministero dei Trasporti. “Abbiamo individuato cinque strade per iniziare la sperimentazione, le annunceremo tra pochi giorni”, riferisce oggi Gambino. Ma in via Montaldo questa soluzione non potrà essere adottata, a meno di non abbassare il limite di velocità a 30 km/h. Un’ulteriore difficoltà è rappresentata dal transito degli autobus.
“Ma ci sono anche altre soluzioni, come l’uso di vernice ad alta visibilità con illuminazione potenziata“, ricorda l’assessore. Negli ultimi anni questa soluzione è stata adottata ad esempio in via Assarotti, via Corsica e via Fereggiano, su pressing del Municipio Bassa Valbisagno, uno dei territori genovesi più pericolosi per i pedoni secondo le statistiche sugli incidenti.
“Nel primo consiglio utile presenteremo una mozione per il potenziamento di molti attraversamenti pedonali, un atto doveroso per migliorare la sicurezza stradale – commenta l’ex presidente del Municipio Media Valbisagno e consigliere di Linea Condivisa Roberto D’Avolio -. In questi anni è stato fatto davvero poco e in via Montaldo l’ultimo è stato potenziato sette anni fa. Non si tratta di spese così onerose, basterebbe stanziare un po’ più risorse rispetto agli ultimi anni e almeno sarebbe una mitigazione del rischio.