Sicurezza

A Genova arrivano gli attraversamenti pedonali rialzati nelle strade a 30 km/h

L'annuncio dell'assessore Gambino: "Ho chiesto una mappatura delle strade più pericolose. Cuscini berlinesi? Non sono perfettamente omologati"

L'attraversamento pedonale di via Mameli a Rapallo

Genova. Attraversamenti rialzati rispetto al piano stradale per costringere i veicoli a ridurre la velocità e garantire l’incolumità dei pedoni. È una delle soluzioni allo studio del Comune di Genova che di recente si è vista assegnare dal ministero dei Trasporti poco più di un milione di euro per interventi a favore della sicurezza stradale, essendo tra le città italiane a più alto tasso di incidentalità.

A spiegarlo è stato oggi l’assessore alla Sicurezza Sergio Gambino: “Stiamo valutando di realizzare passaggi pedonali rialzati con grosse cunette, già implementate in altre città. La strada deve avere particolari caratteristiche, è ovvio che su strade a 50-70 km/h mettere una cunetta su strisce pedonali potrebbe creare grossi danni alle vetture. Stiamo valutando sulle strade a 30 km/h queste soluzioni che permettono di obbligare a rallentare, soprattutto agli incroci e ai passaggi pedonali”.

Nei giorni scorsi era intervenuto sul tema anche Federico Romeo, presidente del Municipio Valpolcevera, che in una lettera al Comune ha chiesto dispositivi per migliorare la sicurezza dei pedoni. Tra le proposte c’erano anche i cuscini berlinesi, un particolare tipo di dosso che consente il passaggio dei mezzi di soccorso, più volte promossi da associazioni come la Fiab. “È una struttura che mi pare non sia ancora molto in voga in Italia perché non credo che sia perfettamente omologata”, risponde Gambino. Tuttavia diverse città li hanno già adottati: Bari, Roma, Torino e recentemente anche Bologna.

A Genova per ora si parla solo di strisce pedonali rialzate. Dove? Ancora non è stato deciso: “Avevo fatto fatto una riunione in tempi non sospetti, prima ancora che questo finanziamento venisse erogato – spiega l’assessore -. Ho chiesto agli uffici di fare una mappatura degli incroci e passaggi pedonali più pericolosi. Sono in attesa per vedere come spendere nel miglior modo possibile questo milione di euro che arriverà dal Governo”. Tra le zone più critiche, in base alle statistiche degli anni passati, anche la Bassa Valbisagno dove l’ex presidente Massimo Ferrante aveva chiesto con forza la messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali più pericolosi.

La novità, come detto, riguarderà le strade dove il limite di velocità è già ridotto (e sarà un incentivo a rispettarlo). Sulla possibile estensione delle Zone 30 – sull’onda di Milano che punta a estendere questa disciplina in tutta la città a partire dal 2024 – il Comune di Genova è più cauto: “Quelle sono valutazioni politiche che si fanno strada per strada. Se si adotta una soluzione di quel genere va resa uniforme a livello nazionale. Poi è ovvio che ci sono città in cui il limite 30 km/h uniforme ha senso e altre in cui diventerebbe anacronistico, difficilmente rispettabile e difficile da far rispettare”.

Le risorse in arrivo dal Mit potrebbero essere impiegate anche per l’installazione di semafori intelligenti e l’illuminazione di attraversamenti pedonali considerati pericolosi, soluzione adottata negli ultimi anni per alcune vie di Castelletto, Carignano e Marassi.

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