Solidarietà

Tutti a tavola con la Cucina Popolare Genovese: la trattoria aperta agli ‘ultimi’

Un posto pensato per sostenere chi è in difficoltà, ricreando grazie alla tavola la rete di rapporti sociali tra le persone

Genova. Oltre cinquanta persone hanno cenato lo scorso venerdì ai tavoli della Cucina Popolare Genovese, partecipando alla raccolta fondi in sostegno delle attività di questa vera e propria trattoria solidale, nata lo scorso ottobre negli spazi del Circolo Matteotti di via Fossato a Staglieno, dall’idea e dallo sforzo di alcuni cittadini.

L’obiettivo della cucina è quello di dare un pasto caldo gratuito a tutti coloro che ne hanno bisogno, uscendo fuori dallo schema della mensa, ma mettendo bisognosi e soci quotidianamente intorno ad un tavolo. Per mangiare e condividere qualche minuto insieme. Solidali, appunto.

L’idea è nata da alcuni amici, ex calciatori dillettantistici genovesi, che insieme al municipio Media Valbisagno sono riusciti a trovare gli spazi e, con una autotassazione dei soci (che nel giro di poche settimane sono diventi oltre 140) ad assicurare i ‘rifornimenti’. “Oggi sappiamo che sempre più persone sono in difficoltà – hanno spiegato i promotori – ma la nostra idea non è quella di dare un pasto caldo e basta, ma bensì provare a accorciare le distanze tra le persone grazie al momento del pranzo“.

Alla cena di Natale della Cucina Popolare Genovese presenti moltissimi rappresentanti delle istituzioni, a partire del sindaco Marco Bucci, insieme all’assessore Pietro Piciocchi, il presidente di Municipio Maurizio Uremassi e l’assessore municipale Apicella, e al deputato Luca Pastorino. Nutrito anche il numero dei consiglieri presenti tra cui Cristina Lodi, Claudio Villa e ClaudiaBenassi del Partito Democratico, Filippo Bruzzone dell’Alleanza RossoVerdi, oltre che ai volti storici del quartiere come l’ex presidente del municipio Roberto D’Avolio, che durante il suo mandato ha preso parte alla fondazione del gruppo, lavorando per trovare gli spazi necessari.

“E’ una iniziativa importante e fondamentale per la città – ha sottolineato il sindaco – come amministrazione noi facciamo tanto e vogliamo fare di più ma il lavoro dei volontari e di progetti come questo è fondamentale perchè permette di arrivare direttamente alle persone“.

“E’ stato un sogno che si è avverato grazie alla determinazione del gruppo di volontari che non ha mai smesso di crederci – ha ricordato D’Avaolio, volontario anche lui nella ‘Cucina’ – una testimonianza di quanto dal territorio della ValBisagno la solidarietà sia un valore forte e che muove le persone. Questo progetto prosegue in qualche modo quanto fatto dalle associazioni come la Gau con  la ‘Spesa sospesa’, che ha dato ristoro, dal basso, a moltissimi nostri concittadini in difficoltà“.

“Entrare qua dentro è come entrare in gruppo di amici – ha ricordato Maurizio Urebmassi – ed è uno degli scopo di questa iniziativa, che mira sì a dar da mangiare alle persone, ma soprattutto a ricreare rapporti sociali. Come municipio sosterremo questa preziosa iniziativa”.

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