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Sicurezza in centro storico, Uil: “Non servono telecamere ma politica sociale attiva”

Stamattina la commissione consiliare sul tema a Palazzo Tursi

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Genova. “Creare reti sociali, favorire l’integrazione attraverso l’occupazione, sfruttando le risorse del Pnrr, implementare il piccolo commercio, sano e rispettoso delle norme, e i servizi turistici come forma di valorizzazione della socialità e della legalità: questi sono i grandi temi con i quali contrastare attivamente l’allarme sicurezza, disseminare i vicoli di telecamere e dimenticare la politica sociale attiva significa guardare il dito e non la luna”.

Lo afferma Fabio Servidei, segretario confederale Uil Liguria, a proposito delle recenti vicende di cronaca hanno riportato alla ribalta il tema della sicurezza specialmente nel centro storico di Genova.

“L’organico attuale (fortemente diminuito negli ultimi 25 anni e cronicamente costretto a straordinari) è decisamente insufficiente a sopperire a incarichi di ordine pubblico, che peraltro sarebbero di competenza della polizia di stato, con inevitabili carenze sugli altri ambiti che vedono la Polizia Locale impegnata – commenta Fulvio Ferretti, responsabile dell’area Polizia Locale Uil Fpl Genova – Se si è deciso che i compiti della polizia locale comprendono anche quelli di altre forze dell’ordine, occorre immediatamente implementare gli organici, rivedere profondamente i limiti di età, aumentare e perfezionare la formazione” conclude.

Per la Uil “la commissione di questa mattina a Palazzo Tursi è stato un utile primo passo”. Uil e Uil Fpl “chiedono dunque l’apertura di un tavolo con il Comune e con la Prefettura per discutere di queste proposte, per monitorare il tessuto sociale, per trovare una piena collaborazione tra le varie forze dell’ordine e dare una risposta definitiva alla cittadinanza intera”.

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