Capolista solitaria

Sestri Levante-Sestri “volante”: nessuno in Italia come i corsari in Serie D

Il direttore sportivo Paolo Mancuso a tutto tondo: "Mister Barilari tanto pacato quanto determinato, vogliamo la Serie C perché questa piazza la merita"

Sestri Levante Serie D

Il Sestri Levante vola, letteralmente, nel campionato di Serie D. Nessuna squadra della medesima categoria a livello nazionale può vantare il ruolino di marcia dei corsari: quindici vittorie, di cui dodici consecutive, un pareggio e una sola sconfitta. Unico passo falso, tra l’altro, commesso alla prima giornata contro la Sanremese. Ciò significa che la formazione di mister Enrico Barilari è a quota sedici risultati utili consecutivi. Domenica, il Ligorna ha battuto la Sanremese seconda della classe. I ponentini sono scivolati così a – 11 dalla capolista. L’unica squadra che può insidiare questo primato è il Catania nel Girone “I”, che ha giocato due gare in meno: dodici hurrà e tre pari.

E pensare che a inizio stagione il direttore sportivo Paolo Mancuso qualche “no” di troppo se lo era sentito dire, come egli stesso ammette. “Mister Fossati, che avevamo confermato, desiderava potersi misurare in piazze più ambiziose che potessero giocare per i vertici del torneo. Noi abbiamo puntato su Barilari, un debuttante nella categoria. Penso che per questo alcuni giocatori e qualche procuratore pensassero che stessimo in un certo senso ridimensionando gli obiettivi”, commenta.

In realtà, stavate “tramando” un campionato di vertice…

Abbiamo sempre pensato di poter fare un bel campionato – afferma Mancuso – anche se era difficile pensare a questo ruolino di marcia. L’idea era lanciare tanti giovani e provare a entrare nei play off.

Mister Enrico Barilari è ora acclamato da tutti. Ma all’inizio in pochi avrebbero scommesso su un debuttante. Cosa vi ha spinto a optare per questa soluzione?

Il mister è stato il mio “primo acquisto” quando sono arrivato al Sestri Levante. Mi era stato chiesto dal presidente Risaliti di impostare un progetto triennale/quadriennale con la Juniores. Il mister ha vinto lo scorso anno il campionato nazionale perdendo soltanto una gara.

Subito dritti su Barilari per il post Fossati?

Una volta incassato l’addio di Fossati, abbiamo sondato Marco Didu, che aveva già un accordo sul Vado. Poi abbiamo virato con convinzione su Barilari. Ha lavorato per tanto tempo anche nelle giovanili dello Spezia.

Leader calmo o autoritario? Integralista o duttile? Che tipo di mister è Barilari?

Il mister è una persona molto calma, praticamente mai sopra alle righe. Penso sia quasi impossibile vederlo scomporsi in panchina. Ma allo stesso tempo è una persona molto determinata e un grande studioso del calcio e degli avversari. Un mister che sa decidere ma che non teme la condivisione e il confronto con i giocatori.

Il mister, tra l’altro, non vive solo di calcio. Un unicum o quasi nella Serie D di oggi…

Vero, sia io sia il mister abbiamo deciso di proseguire con le nostre attività, io nella pasticceria e il mister nel negozio di alimentari. Forse è anche questo in qualche modo un fattore positivo per il calcio. Ovviamente, ci piacerebbe fare di questo sport il nostro unico lavoro.

Sono state ben otto le vittorie ottenute in rimonta. Capacità di reagire ma necessità di approcciare meglio le gare?

Non direi, perché in realtà partiamo sempre con il piglio giusto. Subiamo, di solito, nella parte centrale della prima frazione di gioco. Insieme al mister ci interroghiamo su questo, ma non riusciamo a trovare una risposta. In ogni caso, per ora ci va benissimo così (sorride, ndr).

Ora però non vi crederebbe nessuno se diceste che non puntate dritti alla Serie C…

Vogliamo andarci. Siamo determinati. Lo vedo dal comportamento della squadra: dopo le vittorie i ragazzi esultano, neanche troppo, solo al fischio finale mentre nello spogliatoio zero festeggiamenti. Faceva così anche la nostra Juniores lo scorso anno. Segnale che l’obiettivo che hanno in testa va oltre la singola partita.

Tutto ciò diventa ancora più bello in una cornice come quella di Sestri Levante, giusto?

Penso che Sestri Levante sia la piazza ideale per fare calcio. La squadra è molto seguita e i tifosi si fanno sempre sentire, nel bene e nel male, sempre con toni adeguati. Sarebbe bruttissimo avere una bella squadra che però non desta l’interesse della comunità che ha intorno.

 

 

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