Protesta

Scuole al freddo, gli studenti chiamano lo sciopero: “Lunedì tutti in piazza a Genova”

L'appello di Osa: "Edifici fatiscenti e impianti guasti, la classe politica non garantisce il diritto allo studio". Appuntamento alle 9.30 sotto la Città metropolitana

scuola freddo termometro
Foto d'archivio

Genova. Dopo gli scioperi negli scorsi giorni di decine di classi delle scuole genovesi che si sono rifiutate di fare lezione a causa delle temperature nelle aule molto al di sotto della soglia minima di 17 gradi, l’organizzazione Osa – Opposizione studentesca d’Alternativa chiama una giornata di sciopero studentesco per lunedì 19 dicembre a partire dalle ore 9.30 sotto la sede della Città metropolitana di Genova in largo Lanfranco.

“Da tempo – si legge nel comunicato – le condizioni dell’edilizia della maggior parte delle scuole genovesi si sono rivelate decisamente non adeguate. Gli studenti sono costretti a fare lezione in edifici fatiscenti, in aule dove la vetustà e l’usura degli infissi delle finestre provocano infiltrazioni di pioggia e vento (come alla succursale del Vittorio Emanuele II sita nello stabile di viale Bernabò Brea), con una forte mancanza di spazi adeguati per il normale svolgimento di attività didattiche e con impianti di riscaldamento in alcuni casi malfunzionanti o del tutto guasti, che quando funzionanti vengono accesi a giorni alterni o in misura minima, causando temperature nelle classi ben al di sotto della soglia minima di 17 gradi. Negli ultimi giorni hanno raggiunto medie minori o uguali anche a 12 gradi”.

Gli ultimi a scendere in piazza sono stati giovedì scorso gli studenti dell’istituto Majorana e al fianco dei ragazzi si è schierato anche il presidente del Municipio Centro Ovest, Michele Colnaghi. Problemi che non riguardano solo le superiori: la preside della Daneo, scuola primaria nel centro storico di Genova, ha disposto la chiusura per due giorni a causa del malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento.

“Noi studenti – prosegue la nota – riconosciamo che nessuno degli scorsi governi si sia mai adoperato a trovare una soluzione duratura al problema dell’edilizia scolastica in Italia, causando un ritorno alla fallimentare didattica a distanza in alcune scuole di Genova e anche nel resto d’Italia a causa delle temperature non a norma. I continui tagli alla scuola, come l’ultimo decretato dalla proposta di legge di bilancio 2023 che prevede il taglio di quasi 3,86 miliardi di euro all’istruzione statale, e la volontà di innalzamento della spesa militare che potrebbe raggiungere il 2% del Pil, proposto già durante lo scorso governo Draghi, evidenziano come gli interessi della classe politica Italiana non riguardino la tutela di noi studenti e del personale scolastico, e non garantiscano così il nostro diritto allo studio compromettendo le attività didattiche”.

Per questo motivo gli studenti e le studentesse genovesi si mobiliteranno lunedì 19 chiedendo con forza un intervento tempestivo della Città metropolitana di Genova “in modo da risolvere definitivamente la situazione incresciosa nella quale versano la quasi totalità delle scuole elementari e medie-superiori della città, e richiedendo con forza un cambio di rotta sostanziale riguardo agli investimenti riguardanti il mondo dell’istruzione decretati nel Pnrr e proposti nella legge di bilancio 2023, in modo da favorire il regolare svolgimento delle attività scolastiche e la reale messa in atto del diritto allo studio in condizioni dignitose”.

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