Extra costi

Sanità, manca il personale: in Liguria spesi 3,1 milioni per ingaggiare medici privati

È il dato fornito dall'assessore Gratarola al consigliere Sansa, che attacca: "Così si smantella la sanità pubblica e si mette a rischio la salute"

medico ospedale

Genova. La sanità regionale ligure ha speso circa 3,1 milioni di euro per colmare le carenze di personale arruolando cooperative di medici privati. È quanto emerge dalla risposta scritta che l’assessore Angelo Gratarola ha fornito a un’interrogazione del consigliere regionale Ferruccio Sansa.

Medici privati pagati 100 euro l’ora per lavorare nelle strutture pubbliche. Fanno circa 1.200 euro per una notte di turno – commenta Sansa pubblicando il documento sui social -. Così si smantella la sanità pubblica. Mancano i medici perché la Liguria ha il record di tagli al personale sanitario: da 21mila a 15mila persone in dodici anni. Intanto non si lavora con l’università per crescere specializzandi dove ce ne sarebbe disperato bisogno: medici di emergenza, rianimatori e anestesisti, pediatri, ecc. Così per tappare i buchi dei reparti pubblici si arruolano medici da cooperative private”.

Dai dati forniti da Gratarola risulta che l’Asl 1 ha totalizzato un costo complessivo di un milione e 774.616 euro per tutto il 2022. L’Asl 2 ha comunicato che i costi sostenuti dal mese di agosto 2021 ad oggi ammontano a 572.021 euro. In Asl 4 per quest’anno risultano 315.996 euro spesi per lo stesso motivo. In Asl 5 negli ultimi cinque anni sono stati spesi 135.618 euro, compresa la stima per novembre e dicembre. Il Gaslini non ha fatto ricorso a cooperative, a eccezione dei contratti stipulati nel secondo semestre 2022 per la copertura del servizio di guardia medica pediatrica al Sant’Andrea della Spezia e all’ospedale di Lavagna per un totale di 325mila euro dichiarati. La Asl 3 genovese, da quanto risulta all’assessore, non avrebbe ingaggiato medici privati per tappare i “buchi” del personale.

Oltre al danno economico – commenta ancora Sansa – c’è quello alla salute (che per noi conterà sempre più del denaro). I medici delle cooperative private prestano servizio in reparti delicatissimi come pronto soccorsi e neonatologia. Reparti dove si trovano a operare magari senza conoscere le strutture, i macchinari, le pratiche utilizzate e i colleghi. Senza dire che per operare nell’emergenza e nelle cura dei neonati serve personale esperto. I sanitari delle cooperative che curriculum e che esperienza hanno? Ecco, vedete gli effetti della cattiva politica. Si spende di più e si cura peggio. Intanto la nostra sanità pubblica perde un altro pezzo”.

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